Investì ragazzo che rimase invalido: condannato

Non si fermò a soccorrerlo: due anni e quattro mesi

Il conducente si costituì ai carabinieri il mattino dopo l’incidente

Il conducente si costituì ai carabinieri il mattino dopo l’incidente

Rovigo, 4 ottobre 2015 - Due anni e quattro mesi di carcere all’investitore. Ma il giovane marocchino, travolto nel gennaio 2010 a Badia, dovrà fare i conti per tutta la vita con un’invalidità del 100%. C’era anche lui venerdì sera, quando il giudice Laura Contini ha letto la sentenza e ha condannato il badiese alla guida in quella tragica notte, S. C., 39 anni, a due anni e 4 mesi di carcere per lesioni personali colpose, mancata osservanza dell’obbligo di fermarsi e omissione di soccorso. È caduta l’accusa di guida sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, ma la sentenza è stata più pesante di quanto chiesto dall’accusa (due anni), affidata al pubblico ministero Luciana Lositto.

Era il 3 gennaio 2010 quando il marocchino, allora 25enne, venne investito in Riviera Miani, a Badia Polesine. L’impatto con l’auto del badiese gli causò lesioni devastanti. Il 39enne, nel corso dell’udienza, aveva dichiarato spontaneamente che quella sera stava tornando a casa in tutta fretta, a causa di un malore del padre, scomparso poi di lì a pochi mesi. Proprio la preoccupazione verso il genitore lo aveva portato, subito dopo l’impatto, a chiedere alla passeggera in auto con lui di scendere e verificare l’accaduto, mentre lui correva a casa dal padre.

L’uomo ha poi spiegato di essere tornato subito dopo sul posto, trovando i soccorsi all’opera. Il giorno dopo si presentò spontaneamente ai carabinieri per denunciare l’accaduto. Non è bastato il suo racconto per far cadere le accuse principali del processo.

Il difensore del 39enne, l’avvocato Sheila Davi, presenterà quasi sicuramente l’appello, anche per riproporre alcune questioni, come il concorso di colpa dell’investito. Pare infatti che lo stesso giovane marocchino non fosse lucido quella sera, mentre il tratto di strada dove avvenne l’incidente non propriamente illuminato. Nel frattempo è stata disposta anche una provvisionale nei confronti della parte civile: alla madre del marocchino, oggi 30enne, andranno 50mila euro, al fratello 75mila.