Polemica sulla frase di Silvano Mella alla Gran Guardia

Il consigliere: "Siamo saliti sulla ruspa del sindaco ma forse non ha la patente"

Silvano Mella, Alba Rosito e Gianni Saccardin (foto Donzelli)

Silvano Mella, Alba Rosito e Gianni Saccardin (foto Donzelli)

Rovigo, 11 novembre 2016 - «Siamo saliti sulla ruspa del sindaco ma forse non ha la patente. Speriamo abbia almeno il foglio rosa». Si scatenano le polemiche sulla frase pronunciata dal consigliere cattolico Silvano Mella giovedì sera a un convegno sull’accoglienza svoltosi alla Gran Guardia. Mella è nella maggioranza del sindaco leghista Massimo Bergamin, il convegno del circolo Bachelet riuniva varie anime cattoliche e di sinistra della città. L’argomento profughi, dopo gli attacchi di Bergamin al prefetto e le ispezioni a sorpresa negli appartamenti dei migranti, ha rischiato di far saltare la maggioranza. Per settimane si è parlato di raccolte firme dal notaio con Presenza Cristiana di Mella tra i possibili frondisti.

Mella come mai quella frase in Gran Guardia?

«Precisamente ho detto ‘pensate a noi poveri cristi che siamo saliti su una ruspa con un autista che forse non ha la patente. Speriamo almeno abbia il foglio rosa’. Il ‘forse’ è importante. Lui guida in maniera un po’ spericolata».

State passando all’opposizione?

«Macché, era una metafora per scherzare un po’, io sono amico di Massimo, ho difeso le sue prese di posizione anche in Gran Guardia. Ha ragione a fare le ispezioni e a controllare che non ci siano congreghe che sfruttano gli immigrati. Ci sono cooperative che lavorano molto bene come quella di Zagato, altre che lavorano male».

E la raccolta firme?

«È l’ultima cosa che mi passa per il cervello, abbiamo un sacco di cose da realizzare. È da irresponsabili partecipare a trame oscure. Gira questa favola priva di fondamento. La nostra identità è diversa da quella del ‘Berga’ ma conviviamo nella diversità».

Con meno di 800 voti al primo turno, l’alleanza al ballottaggio ha portato a Presenza Cristiana 2 consiglieri e 1 assessore. Liste con 1.100 voti sono fuori dal consiglio, altre con quasi 4mila hanno 3 consiglieri. Non è proprio un supplizio essere dalla parte del ‘formenton’, o no?

«Mi piace ridere un po’ col povero Massimo, è un ragazzo po’ così in comunicazione. Dice tutto e il contrario di tutto. E voi giornalisti brutti e cattivi ne approfittate. Mi ha già tirato le orecchio l’assessore Saccardin ma sono tutti troppo seri. Io mi diverto a far politica, faccio battute».

Ma riuscite ad amministrare insieme la città?

«Sulla ruspa, in un percorso sterrato. In maggioranza c’è qualcuno che cura interessi personali. Non farmi dire altro. Da buon medico posso solo dire che li tengo d’occhio ed ho pronta per loro la cura. Cucio e ricucio, se necessario. Sono un chirurgo».