No vax Lendinara, la casa di risposo: "Chi rifiuta il vaccino qui non lavora"

La presidente dell'ospizio: "Due dipendenti erano contrari, hanno dovuto scegliere. Durante la pandemia sono morti molti anziani, qui non dovrà più avvenire"

La presidente Tosca Sambinello ed il sindaco Luigi Viaro nel tunnel degli abbracci

La presidente Tosca Sambinello ed il sindaco Luigi Viaro nel tunnel degli abbracci

Lendinara (Rovigo), 11 aprile 2021 - Massima attenzione e prudenza, questa la parola chiave che contraddistingue tutte le attività, ripartite in questi giorni, della casa albergo per anziani di Lendinara. Nei giorni scorsi la struttura aveva dovuto isolare un caso positivo. L’allarme poi era rientrato poiché l’esito si era rivelato non corretto. La struttura, all’annuncio della campagna vaccinale, aveva confermato la propria adesione e aveva provveduto già nei primi mesi dell’anno, a sottoporre a vaccinazione tutti gli ospiti ed il personale. Anche coloro che inizialmente avevano deciso di non aderire, con il tempo hanno poi cambiato idea.

Il focus Covid: Veneto a rischio pandemico basso insieme a Bolzano - Veneto zona arancione, Zaia: "Riaperture? Non ci sono condizioni"

"Tutti i nostri residenti hanno completato i ciclo vaccinale con entrambe le somministrazioni – conferma la presidente Tosca Sambinello –. Ciò nonostante la prudenza non è mai abbastanza e per questo manteniamo attenti protocolli e cautela massima ogni giorno". Anche tutti gli operatori hanno aderito alla campagna, nonostante qualcuno avesse inizialmente manifestato dissenso. "Ci sono state due persone, legate ad una cooperativa, che avevano rifiutato di fare il vaccino – spiega –. A quel punto abbiamo spiegato loro che non avrebbero potuto continuare a lavorare nella nostra struttura".

Il punto Zona gialla ad aprile: le date per la ripartenza e le regioni pronte

A causa dell’aut aut gli operatori hanno quindi cambiato idea e si sono sottoposti al vaccino. Una decisone dettata dall’esigenza di mantenere al sicuro i propri ospiti e tutti coloro che lavorano all’interno della struttura, su cui aleggia anche il ricordo del focolaio esploso nel mese di novembre, che era costato alla casa albergo 26 decessi e più di 150 persone contagiate. "Un grande costo in termini umani che ci porta a non voler correre più nessun rischio" conferma Sambinello. La casa albergo in questi ultimi mesi ha lentamente ripreso le normali attività, anche se in maniera ridotta e con limitazioni numeriche.

"Sono riprese le attività di socializzazione, gli ospiti possono uscire, il bar è aperto ma possono recarvisi solo gruppi appartenenti allo stesso nucleo – conferma la presidente –. Gli autosufficienti hanno ripreso a mangiare in cucina, sempre con le dovute precauzioni. Infine le visite, che non sono mai state sospese, ma si svolgono sempre attraverso il tunnel degli abbracci inaugurato a gennaio". La paura di una nuova recrudescenza però rimane insieme al ricordo dei mesi passati a combattere contro questo nemico invisibile. "Abbiamo notato che qualcosa si sta muovendo - conferma -. Il timore è sempre alto ma vogliamo essere ottimisti. Speriamo che con la bella stagione il riacutizzarsi di questa patologia quanto meno si abbassi".

Al momento sono più di 67mila le dosi di vaccino somministrate dall’inizio della campagna, oltre 47mila le prime dosi quasi 20mila le seconde. Nella giornata di venerdì sono state effettuati 2.097 vaccini. La campagna proseguirà con la vaccinazione degli over 70 e dei soggetti estremamente vulnerabili. I nuovi posti prenotabili saranno disponibili fino al 28 aprile e sono vincolati alla disponibilità di vaccini, ma il portale dell’Ulss segnala già che le disponibilità sono in fase di esaurimento.