Omicidio Polesella: il mistero dei cellulari

Rovigo, accoltella il compagno poi tenta il suicidio. Otto ore dopo la donna salvata in garage: voleva intossicarsi con i gas di scarico dell’auto

La polizia sul luogo del delitto

La polizia sul luogo del delitto

Polesella (Rovigo), 28 gennaio 2021 - È ricoverata in terapia intensiva all’ospedale civile di Rovigo Rosangela Dal Santo, 57 anni, compagna di Costantino Biscotto, 55 enne originario di Varese, trovato morto accoltellato nella sua casa di Polesella (Rovigo) martedì sera verso le 20,30. Tra i due in casa, secondo i carabinieri, nella mattinata di martedì c’era stata una lite furibonda. Entrambi avrebbero impugnato un coltello e si sarebbero fronteggiati in preda alla rabbia. Una sorta di sfida all’ultimo sangue, letale solo per lui poiché la donna avrebbe affondato il coltello in un punto vitale uccidendo il compagno sul colpo.

Sulla scena del delitto erano rimasti i coltelli, che sono stati sequestrati, ma non sarebbero rimaste pozze vistose di sangue. Si sarebbe trattato di un colpo ben assestato, probabilmente per caso. Sul cadavere ci sarà l’autopsia ed i reperti raccolti dagli inquirenti verranno inviati ai Ris (reparto investigazioni scientifiche). La donna invece aveva diverse ferite nel busto, non si sa se auto provocate o effetti della colluttazione. È stata accompagnata in sala operatoria per un delicato intervento ed ora è in prognosi riservata. Il pubblico ministero Francesco D’Abrosca non ha ancora interrogato la 57 enne rodigina, convivente della vittima. La ricostruzione manca dunque di un tassello fondamentale, la versione dei fatti di lei.

Alla donna per il momento non è attributo alcun reato preciso, né omicidio volontario, né preterintenzionale né eccesso colposo nella legittima difesa. La procura attende. Tra i due c’è stato un furibondo litigio per motivi passionali. Questo sembrerebbe confermato da testimonianze. Gli inquirenti escludono che nel momento della colluttazione altre persone fossero in quell’appartamento che Biscotto aveva preso in affitto al secondo piano di via Mayer.

La coppia conviveva da tempo, stavano insieme da anni. Lei, che lavorava in una stireria, è divorziata e ha un figlio che vive a Roma. Lui risulta residente a Polesella dal 2015, faceva il rappresentante di generi alimentari per la Parmalat. Le forze dell’ordine martedì sera sono state allertate dai vicini di casa della coppia che avevano appena salvato la vita alla donna. Si era infatti chiusa in garage, aveva tappato le fessure del portellone con dei tappeti e acceso l’auto per intossicarsi con il fumo.

Proprio il fumo ha insospettito un signore che rientrava dalla passeggiata con il cane e, aiutato da altri due residenti, ha forzato il garage con un piede di porco. Si è scoperto che la donna aveva anche tentato di tagliarsi le vene ma le ferite non erano tali da portare al dissanguamento. Il medico legale stima che la morte del rappresentante varesino sarebbe avvenuta prima di mezzogiorno.

Cos’abbia fatto la sua compagna fino a sera al momento non si sa: resta quel ‘buco’ di circa 8 otto ore su cui gli inquirenti proveranno a far luce. Di sicuro però gli smartphone risultano staccati e non sono stati ritrovati. La vicenda dal punto di vista giudiziario è ancora aperta, molto dipenderà da cosa dirà l’indagata.