Rovigo, presidio Felsa Cisl Veneto davanti ai cancelli dello stabilimento Amazon

L'obiettivo è sensibilizzare i lavoratori sui diritti e strumenti a loro disposizione. L'azienda da anni è al centro di polemiche da parte dei sindacati, che l'accusano di tenere lontana ogni forma di rappresentanza sindacale.

Il presidio di Felsa Cisl Veneto con il camper davanti ai cancelli di uscita dei lavorator

Il presidio di Felsa Cisl Veneto con il camper davanti ai cancelli di uscita dei lavorator

San Bellino/Castelguglielmo (Rovigo), 26 maggio 2022 - Informare e sensibilizzare i lavoratori sui loro diritti e sugli strumenti a loro disposizione. È questo l’obiettivo del nuovo presidio di Felsa Cisl Veneto davanti ai cancelli dello stabilimento Amazon di San Bellino/Castelguglielmo tenutosi oggi. “Abbiamo creato una sorta di ‘info point’ con un camper - racconta Andrea Padoan di Felsa Cisl Veneto - con l’obiettivo di promuovere iniziative per avvicinare ed essere vicini ai lavoratori, come appunto quelli di Amazon, in quelle realtà lavorative in cui è difficile essere presenti internamente”. Il grande colosso conta un centro di distribuzione collocato tra i comuni di Castelguglielmo e San Bellino, in provincia di Rovigo, e alcuni depositi di smistamento a Vigonza (Padova), Vicenza, Verona, e nel Trevigiano in città e a Riese Pio X. Nelle sedi venete lavorano circa 2.500 persone, di cui circa 1.500 direttamente assunte dalla società statunitense, mentre le rimanenti sono occupate con contratti di somministrazione a tempo determinato, con una durata spesso di poche settimane. “Seguiamo i lavoratori in somministrazione - prosegue Padoan -, e abbiamo scelto Amazon perchè azienda che meglio rappresenta il mondo dei somministrati.

Con questi presidi cerchiamo di dar loro la possibilità di segnalare criticità, chiedere informazioni e ricevere risposte, ma anche conoscere le opportunità garantite dall’adesione agli enti bilaterali di settore, tra le quali rimborsi per spese mediche, sostegno alla maternità e natalità e altre prestazioni. Al momento attuale, ad esempio, stiamo facendo informazione sui contributi scolastici che spettano proprio a coloro che lavorano su somministrazione. Il nostro obiettivo è informare i lavoratori sugli strumenti che sono a loro disposizione. Il presidio è anche occasione di far conoscere la piattaforma per il rinnovo del contratto. A livello nazionale stiamo chiedendo alcune modifiche, ma sopratutto stiamo chiedendo una stretta sull’eccessivo turnover che si verifica in alcune realtà, senza mai arrivare ad un punto di stabilizzazione.

Amazon da tempo dichiara di aver assunto a tempo indeterminato migliaia persone, ma la nostra stima è che a fine anno ce ne saranno ancora troppe in uno stato di precarietà”. Un lavoro che sembra attirare soprattuto i giovani, che nel colosso americano vedono una possibilità di fare le prime esperienze. “I giovani scelgono Amazon perché hanno l’ambizione di lavorare per un brand importante - prosegue -. Ma questo fenomeno ha risvolti negativi perché toglie personale che potrebbe essere adibito, e formato, in altre aziende che storicamente sono nel territorio e che non trovano lavoratori”. Più delicata invece la situazione per i lavoratori over 40 che, a causa della precarietà dei contratti offerti, non riescono a soddisfare il bisogno di stabilità economica, anche, familiare. “Conosciamo tutti le polemiche che infuriano su Amazon – commenta Giovanni Battista Possamai, segretario della Felsa Veneto –, un’azienda che nel 2022 continua imperterrita a tenere fuori dalla porta ogni forma di rappresentanza sindacale e tenta di ostacolare ogni tentativo di organizzarsi da parte dei lavoratori. Troppo spesso, chi varca i cancelli di Amazon per recarsi al proprio posto di lavoro non conosce le specificità e le tutele esistenti per il lavoro somministrato”.