Rosolina, attiravano anatre con richiami vietati: due cacciatori denunciati per bracconaggio

I carabinieri forestali hanno scoperto l’uso di sistemi acustici vietati per richiamare gli uccelli all’interno di un’azienda faunistica: multe e sequestro di armi e richiami

Cacciatori (foto d'archivio)

Cacciatori (foto d'archivio)

Rosolina (Rovigo), 12 ottobre 2023 – Scoperto un sistema di bracconaggio per catturare le anatre in un’azienda faunistico venatoria valliva del Comune di Rosolina. Si tratta di un istituto privato nel quale è consentita l'immissione e l'abbattimento, esclusivamente nella stagione venatoria, di fauna selvatica di allevamento. I fatti sono successi all’alba di sabato 7 ottobre.

Richiami per anatre vietati dalla legge

All’interno dell’area i militari del nucleo carabinieri forestale di Adria hanno sorpreso in flagranza due persone, le quali dal proprio appostamento di caccia stavano utilizzando strumenti vietati dalla legge. I due uomini sono stati per l’utilizzo, ai fini di richiamo, di apparati acustici a funzionamento elettromagnetico con amplificazione del suono. Questi apparati, infatti, riproducevano elettronicamente e, ad altissimo volume, il canto delle anatre da superficie, le quali, attirate dal falso suono dei propri simili, istintivamente ed ingenuamente si avvicinavano ai cacciatori di frodo per essere sistematicamente abbattute. 

Multa e sequestro di armi e richiami

Si tratta di un reato per il quale è prevista una multa fino a 1.500 euro e la confisca dei richiami. A questo si aggiunge la possibilità per l’azienda faunistico venatoria valliva della sospensione di almeno due giornate di caccia. I militari hanno anche contestato sanzioni di carattere amministrativo sia per illecito utilizzo di munizioni al piombo che per la mancata immediata annotazione dei capi abbattuti nel tesserino regionale. Le armi, le munizioni, il richiamo elettromagnetico e le anatre abbattute sono state sono sequestrati e gli atti sono stati messi a disposizione per la convalida della competente Procura della Repubblica di Rovigo.