Allagamenti Rovigo, trenta camion fuori uso e verdura al macero

Distrutti 700 colli di prodotto. Una socia del consorzio Trans Lusia ha dato incarico a un legale: "È già successo in passato: diffida al Comune"

Uno scatto che ritrae Massimo Ferrarese, presidente della Trans Lusia

Uno scatto che ritrae Massimo Ferrarese, presidente della Trans Lusia

Rovigo, 21 maggio 2019 - Il giorno dopo gli allagamenti a Costa e a Lusia, la situazione d’emergenza è rientrata. La giornata di domenica però lascia delle scorie amare. Una signora, socia del consorzio Trans Lusia, ha mobilitato l’avvocato per diffidare il Comune di Lusia.

Troppi disagi e non sarebbe la prima volta che la zona dove i camion caricano e scaricano ortaggi va sott’acqua quando piove molto. Ieri mattina però la situazione era già tornata alla normalità. Il presidente del Consorzio, Massimo Ferrarese, ha spiegato nei dettagli i danni subiti: «In pratica 30 camion, quelli che erano parcheggiati sotto la rampa che dà accesso alla zona di carico, hanno avuto problemi alla centralina, il sistema elettronico che regola tutte le funzionalità dei camion. Una quindicina sono state sostituite. Quasi tutti i mezzi erano assicurati e nella notte tra domenica e ieri i tecnici hanno provveduto, i pochi che non erano coperti hanno cambiato la centralina al prezzo di circa 2mila euro l’una. Ieri mattina, comunque, tutte le consegne sono partite senza intoppi. Nessun viaggio è stato annullato».

Il deposito più ampio, quello dove i camion sono stati ore in ammollo, domenica conteneva anche la verdura da caricare ieri mattina. È stato perso del prodotto, circa 6-700 colli per un valore di 10mila euro. Sono stati buttati. A Costa dai 10 ai 40-50 centimetri di acqua, pochissime le zone non interessate, solo quelle più alte come la piazza. In via Kennedy si è verificato un vero e proprio smottamento mentre lo scolo Rezzinella, in via Crociani, ha esondato. Emanuele Marulli, che vive in via Volta, ha avuto l’acqua in casa: «Per fortuna meno di altri grazie ad una barriera in legno che avevo prontamente posizionato».

Mentre Roberto Bressan e la moglie Maria Marchetto, che abitano a pochi metri di distanza, hanno dovuto buttare via una cucina. «Nel seminterrato in 5 minuti sono entrati 50 centimetri d’acqua per via delle fogne che non assorbivano — hanno raccontato —. Anche la stufa mobile, chissà se partirà ancora».

I 130 millimetri d’acqua in 4 ore hanno fatto male all’agricoltura. «Sono già stati finanziati 23,1 milioni di investimenti per progetti esecutivi dei Consorzi di bonifica per ottimizzare la rete irrigua e contrastare il rischio siccità – ha dichiarato Carlo Salvan, presidente provinciale Coldiretti -. Questi lavori serviranno ad aumentare la capacità del sistema consortile a fronte di eventi così improvvisi e violenti, ormai dobbiamo essere pronti ad affrontare eventi climatici sempre più estremi». Per quanto riguarda le colture a rischio ci sono i seminativi, sia quelli seminati che quelli da seminare, come la soia, i frutteti, le orticole, foraggi e la produzione di miele, tutte produzioni che già stavano conoscendo una situazione difficile a causa degli sbalzi termici. «La situazione metereologica sta mettendo a rischio qualsiasi coltura e pertanto chiediamo l’intervento delle istituzioni a qualsiasi livello», ha concluso Salvan.