Roberto Vecchioni: "La mia Riccione è come un rock felice e gioioso"

Il cantautore si esibirà mercoledì 24 al Palacongressi "Una rimpatriata con lo spettacolo ‘Tra il silenzio e il tuono’: canzoni che tutti ricordano, ma non ascoltano da molto tempo".

Roberto Vecchioni: "La mia Riccione  è come un rock felice e gioioso"

Roberto Vecchioni: "La mia Riccione è come un rock felice e gioioso"

Roberto Vecchioni torna a Riccione, dove si è esibito fin dagli anni Settanta. Il cantautore sarà il 24 aprile al palacongressi.

A Riccione dopo quanti anni?

"Facciamo una rimpatriata con questo spettacolo ispirato al libro ‘Tra il silenzio e il tuono’. Canzoni che tutti ricordano ma non ascoltano da molto tempo, brani degli anni Settanta e ancora più vecchi. Collegherò momenti di dolore a quelli di gioia, facendo comprendere che l’uno serve all’altro, perché nella vita bisogna comunque andare avanti. Non a caso il primo pezzo del concerto sarà Il lanciatore di coltelli che non propongo da quarant’anni. E’ la storia di un uomo che insegna al figlio, che a sua volta insegna al figlio, come si vive con i sogni e l’amore, che si lanciano come coltelli verso le stelle. Il concerto riserverà un angolo di nostalgia con canzoni a chitarra, e poi parole, monologhi e discorsi, perché lo spettacolo non è fatto solo di canzoni".

Un successo intramontabile.

"Trovarsi improvvisamente tra febbraio e marzo primo o secondo in classifica tra i libri venduti e tra i brani più ascoltati in radio e su YouTube è per me una situazione mai provata".

Di cosa parla il libro?

"Uno scambio epistolare tra nonno e nipote. Contiene le cose che ho vissuto, dolori, gioie e pensieri. Le racconta a un nonno che in realtà è la sua coscienza".

Sanremo con Alfa, un altro momento di gloria.

"Magico! Nemmeno ci eravamo accorti della forza che aveva il mettere insieme un vecchio e un giovane a dire le stesse cose sulla speranza. Ce ne siamo accorti sul palco che stava avvenendo un cambio di testimone tra una generazione e un’altra. Bisogna continuare a sognare".

Su cos’altro sta lavorando?

"Fino a maggio, ogni sabato, sarò ancora in tv su la 7 con Gramellini. Sempre fino al prossimo mese continuerò a insegnare all’università. Andrò intanto avanti con i miei concerti e le presentazione dei libri che sono tantissimi. Ho infine in testa due progetti, tra cui quello di fare un disco, perché non accade da quattro anni".

Cosa conosce di Riccione?

"La conosco benissimo, come

Rimini e tutta la zona. Tantissimi anni fa avevo una fidanzata a Viserba".

Cosa prova quando arriva qui?

"Quando si arriva Riccione qualsiasi cosa tu abbia in testa, ti passa, diventi subito allegro, perché non hai la possibilità di soffrire. Quando sei a Riccione basta che per strada un amico ti da una pacca sulla spalla per andare a bere insieme. Qui non esiste il dolore, o meglio, esiste ma, è ben nascosto".

Che ricorda dei bei tempi trascorsi da queste parti?

"Si cantava, poi si andava via, difficilmente ci si fermava a dormire. Di Rimini ricordo la Locanda dei poeti, andavo poi a giocare a bridge al grattacielo e il Grand hotel. Conoscevo bene la città anche dal punto di vista romano, la bellissima piazza e il piccolo, ma bellissimo museo! E poi naturalmente San Marino. Questa è una zona che mi da sempre calma e felicità".

Se dovesse rappresentare in musica Riccione come la canterebbe?

"Questa città è da cantare sicuramente con un rock, però non di quelli scatenati e crudeli, bensì un rock positivo, felice e gioioso, quale tempio di vita".

Ha una brillantissima carriera, cos’altro sogna di fare?

"Trascorrere agosto al mare per altri quattordici anni".

Nives Concolino