"Così è nata l’Accademia della felicità"

Alba Menozzi, CEO di Bologna Gomme, ha creato l'Accademia della Felicità per valorizzare i dipendenti. Il percorso di quattro seminari mira a sviluppare strumenti interiori per affrontare le difficoltà e promuovere la condivisione. L'obiettivo è avere lavoratori più felici e soddisfatti.

Un’azienda funziona se i suoi dipendenti sono felici. Si potrebbe racchiudere in poche parole la filosofia di Alba Menozzi, al timone di Bologna Gomme, che ha creato,

nell’ottobre scorso, l’Accademia della Felicità. "Per oltre vent’anni abbiamo organizzato seminari sulla conoscenza di sé dedicati alla crescita introspettiva e personale dei nostri collaboratori – spiega Menozzi –. Poi, a maggio dell’anno scorso, è fiorita quest’idea, che vuole creare un valore sul territorio: le aziende non necessitano solo di sostenibilità economica o ambientale, ma hanno bisogno anche di sostenibilità umanistica, un fattore che non è banale". Proprio sulla valorizzazione di sé stessi Bologna Gomme ha deciso di lavorare e investire. "Quello che ho voluto mettere in piedi si basa su questo concetto – continua la ceo –. Il progetto dell’Accademia Laboratoriale Benessere dell’Anima è strutturato su un percorso di quattro seminari, che accompagnano ogni partecipante in un viaggio interiore molto profondo, alla ricerca del valore umano innato, di cui ogni persona è dotata". Poi, "terminata l’accademia l’obiettivo è che ogni partecipante abbia costruito i propri strumenti interiori per affrontare le difficoltà della

vita, restando equilibrati e sereni senza sentirsi in balia degli eventi esterni – spiega Menozzi –, e così si potrà poi trasferire ciò che si è imparato agli altri attraverso il potere della condivisione e dell’incoraggiamento". "Se tutti facessimo in questo modo – spiega la titolare –, avremmo tutti lavoratori più felici e soddisfatti, poiché ognuno di noi lavora da qualche parte. Il 17 giungo del 2023 ho quindi messo a terra le prime azioni per dare vita al mio sogno decidendo che Bologna Gomme diventasse ambasciatrice di questo progetto. Perché alla fine si sa che la felicità è contagiosa".

m. m.