CHIARA CARAVELLI
Economia

Il prefetto Visconti: "Ottimi risultati su spaccio e criminalità. Bologna è sicura"

Da Piazza Roosevelt un messaggio chiaro nel contrasto alla droga: "L’enorme sforzo delle forze dell’ordine sta dando buoni frutti. La violenza sulle donne? Dobbiamo tenere sempre alta la guardia".

Il prefetto Visconti: "Ottimi risultati su spaccio e criminalità. Bologna è sicura"

Il prefetto Visconti: "Ottimi risultati su spaccio e criminalità. Bologna è sicura"

Prefetto Attilio Visconti, se guardiamo al capitolo sicurezza la città non è nei primi posti della classifica del Sole24Ore. Secondo lei Bologna è una città insicura?

"A Bologna ci sono senza dubbio degli ambiti relativi alla sicurezza che potremmo definire critici, ma sicuramente la situazione non è allarmante. È evidente che le classifiche sulla sicurezza si basano essenzialmente sulle notizie di reato e quindi in sostanza sul numero delle denunce che in questa provincia, per una apprezzabile sensibilità dei cittadini, è molto alto. In ogni caso comunque non definirei questa città come insicura".

Uno dei grandi problemi della città continua a essere lo spaccio di sostanze stupefacenti. Che cosa si è fatto per contrastarlo? E cosa ancora manca? "È vero che lo spaccio di droga rappresenta uno dei maggiori problemi per la sicurezza della città. E lo è anche perché allo spaccio sono connessi una serie di reati afferenti la cosiddetta microcriminalità, che ingenerano una forte percezione di insicurezza. Per contrastare il fenomeno, le forze di polizia stanno producendo uno sforzo enorme, conseguendo peraltro ottimi risultati. Credo che debba aumentare necessariamente la sensibilizzazione nei confronti di chi fa uso di stupefacenti perché quello della droga è un mercato e come tutti i mercati prevede una relazione tra domanda e offerta. Per questo, guardando al futuro, sarà importante svolgere un lavoro di repressione ma anche di prevenzione del fenomeno".

Un altro dato critico riguarda la violenza sulle donne. Qual è la situazione?

"I dati relativi alla violenza sulle donne appaiono effettivamente in crescita, anche se contenuta, negli ultimi anni. Questo ci obbliga a fare di più. Le ultime normative sia in ambito penalistico che per quanto concerne le misure di prevenzione vanno sicuramente nella direzione giusta. Bisogna dire che alcuni strumenti, e in particolare l’ammonimento del Questore, si rivelano molto efficaci e infatti i casi di recidiva da parte di persone ammonite hanno percentuali bassissime. Tutte le istituzioni e le forze di polizia sono peraltro impegnate in campagne di sensibilizzazione sul fenomeno rivolte, come è giusto che sia, alle potenziali vittime, ma anche agli autori delle molestie e delle minacce".

Parliamo di baby gang. Sono tanti gli episodi violenti che vedono protagonisti dei ragazzi, a volte anche giovanissimi. Come si interviene?

"Credo che il termine baby gang non sia appropriato, perché tecnicamente la baby gang prevede una struttura organizzata con un vertice e degli appartenenti con varie funzioni che hanno lo scopo di commettere reati. A Bologna come in molte altre città d’Italia abbiamo invece un fenomeno, certamente preoccupante, che riguarda gruppi di giovani e giovanissimi, spesso minori non accompagnati o italiani figli di immigrati, che esprimono una condizione sicuramente di disagio, rendendosi responsabili di atti di intemperanza, liti, talvolta violente, e anche di reati spesso a danni di coetanei o beni pubblici. Con le forze dell’ordine stiamo prevedendo servizi appropriati al fine di contrastare tali fenomeni che, soprattutto nei fine settimana, determinano situazioni in alcuni casi fortemente critiche per la sicurezza. Abbiamo comunque buone interlocuzioni con i servizi sociali, il tribunale dei Minori e con tutti i soggetti chiamati a occuparsi della questione".

Capitolo anarchici. Non sono mancate proteste e cortei, anche con danneggiamenti, poi le occupazioni...

"Bologna è una città che è stata notoriamente teatro di grandi tensioni e contestazioni, di stampo anche estremistico. Oggi la situazione non è particolarmente calda, tuttavia ci sono alcuni temi connessi, in particolare al diritto allo studio e al diritto alla casa, che hanno ingenerato e sicuramente ingenereranno in futuro situazioni di conflittualità. Noi faremo sempre di tutto per incanalare le proteste nei limiti della legalità. Per quanto riguarda gli sgomberi, premesso che abbiamo il dovere di ripristinare la legalità ove violata, è nostro dovere anche provare a realizzare l’obiettivo attraverso il dialogo e la ricerca di soluzioni condivise".