BEPPE BONI
Economia

Valter Caiumi: "Confindustria alleata con scuola e università per formare i giovani"

Il presidente dell’associazione che riunisce le imprese di Bologna, Modena e Ferrara: "Bene meccanica, meccatronica, agroalimentare, automotive. Il ’piccolo è bello’ va reinterpretato".

Valter Caiumi: "Confindustria alleata con scuola e università per formare i giovani"

Valter Caiumi: "Confindustria alleata con scuola e università per formare i giovani"

Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia, quanto incide la spinta dell’industria per Modena al settimo posto nella qualità della vita?

"Una spinta importante viene data dalla manifattura, che di questa terra è anche una espressione culturale e non solo industriale. La manifattura, inoltre, innesca e sostiene un’ intera filiera di servizi che orbita intorno ad essa. Modena ora poggia su un tessuto imprenditoriale forte la cui nascita è datata già nel Dopoguerra. Qui contiamo su una ventina di filiere industriali importanti strettamente connesse con l’interà società".

Anche con l’università?

"Certo, da quando è nata Confindustria Emilia che riunisce Bologna, Modena e Ferrara, abbiamo intensificato i rapporti di collaborazione con le tre università. Ma ciò vale anche per le istituzioni e i sindacati".

Il tasso di occupazione nella fascia 20-64 anni tocca il 76%. A cosa è dovuto?

"Diverse generazioni di ogni età lavorano insieme nelle filiere e così vengono trasmesse le competenze. Oggi inoltre si punta molto sulla formazione degli addetti e il mondo dell’industria in questo è molto vicino al territorio. Confindustria ha costruitonel 2015 un progetto che si chiama appunto Scuola e Territorio, nato a Bologna e ora esportato in altre città, Modena compresa, per avvicinare i ragazzi alle imprese. Forniamo alle scuole elementi di tecnologia e corsi di inglese che occupano i ragazzi anche al pomeriggio e così, tra l’altro, andiamo anche incontro alle esigenze delle famiglie. I giovani comprendono che ci sono ruoli tecnici importanti da coprire nel mondo del lavoro. Ogni anno coinvolgiamo circa 5mila studenti tra scuole medie e superiori".

Quali sono i settori che trainano l’economia modenese?

"Come già detto, la manifattura, in particolare la meccanica e la maccatronica, ma viaggiano bene anche l’agroalimentare e l’automotive di lusso. Soffrono un po’ le costruzioni dopo l’impennata dovuta al superbonus. In generale il portafoglio ordini in questi primi mesi del 2024 appare in fase di leggero ridimensionamento. Ciò è dovuto anche all’incertezza determinata dalle elezioni imminenti in molti Paesi, Usa compresi, e alle turbolenze dovute ai conflitti in corso in Ucraina e Medio Oriente".

Vale ancora per Modena lo slogan "piccolo è bello" per le imprese?

"Le capacità dimostrate dalle piccole e medie aziende nel tempo sono straordinarie. Oggi il concetto è ancora valido ma con una spinta a reinterpretarlo. Le aziende devono lavorare insieme scambiandosi competenze e partecipazioni. La filosofia vincente è lavorare molto sul concetto di filiera".

L’inflazione tende a calare, secondo lei è un trend che può durare nel futuro?

"Me lo auguro e penso di sì. E’ oltre tutto necessario se vogliamo tornare ad una economia in crescita. Penso questo anche se intorno a noi in Europa vedo qualche incertezza per esempio in Germania. Siamo comunque in una situazione dove secondo le previsioni comincerà a calare sensibilmente anche il costo del denaro. Dobbiamo però sperare che si risolva la crisi del Canale di Suez e che l’emergenza di oggi non diventi cronica. L’Italia può ambire a diventare un hub per l’ Europa per le merci che arrivano dal Sud del mondo".

La Bretella Campogalliano-Sassuolo, un asse stradale che aspetta da oltre vent’anni, è necessaria?

"Certo. Modena è una provincia molto lunga e già la Bassa soffre un collegamento viario difficile. Penso che una via di transito veloce che va verso Sassuolo come la Bretella sia di fondamentale importanza non solo per il comparto ceramico, ma per tutte le industrie del territorio ad essa collegate".

C’è chi dice che il trasporto su gomma va attenuato?

"Quando si può le merci viaggiano in altro modo, ma il trasporto su gomma è destiuato ad avere sviluppi importanti sul piano della sostenibilità perchè l’alimentazione dei mezzi è sempre più affidata all’idrogeno".

Nell’industria come nel settore dei servizi c’è carenza di manodopera specializzata?

"Purtroppo è un aspetto sempre presente. Anche per questo ci rivolgiamo, come ho spiegato, alle scuole per formare i ragazzi già in giovane età. Tuttavia molte aziende cercano di avviare in proprio percorsi di formazione dei dipendenti. Dobbiamo però forse pensare anche ad un grande piano complessivo che lavori su questo aspetto.

Torniamo al tema della scuola.

"L’industria e la società civile possono insieme cercare di migliorare il percorso scolastico degli istituti professionali. Come ho detto in precedenza le imprese lo stanno già facendo ma su questo percorso si può migliorare ancora".

L’industria modenese è al passo con i tempi sull’intelligenza artificiale?

"È un altro dei grandi temi dello sviluppo che può aprire nuovi scenari. Molte imprese si stanno adeguando. Attraverso Confindustria cerchiamo di sensibilizzare gli associati. L’intelligenza artificiale è utile però va conosciuta per poterla utilizzare secondo le singole esigenze. Inoltre i giovani di oggi sono già mentalmente preparati".

Lei la utilizza?

"Certo, non se ne può più fare a meno. È una via obbligata".