MARIA SILVIA CABRI
Eventi e fiere

Corso Alberto Pio, la via ’nobile’ dello shopping

Dall’abbigliamento all’oggettistica esclusiva, una passeggiata tra le vetrine è d’obbligo. E per una sosta c’è il rinnovato bar Tazza d’Oro

E’ considerata la ‘via dello shopping’ carpigiano per eccellenza. Una passeggiata tra le vetrine è d’obbligo il sabato ma anche durante la settimana, vista anche la sua posizione strategica: corso Alberto Pio collega infatti piazza Martiri, il grande spazio aperto per le famose ‘vasche’ specie dei ragazzini, a piazza Garibaldi, luogo della movida carpigiana. Di origini medievali, corso Alberto Pio è stata nel passato a lungo chiamata ‘Strada Maestra’, per assumere poi il nome del più illustre ed ultimo Signore di Carpi, Alberto III Pio di Savoia. Un Corso che lega la storia alla modernità, tra i portici con la volta affrescata e le vetrine illuminate, preservando con dignità e determinazione la tradizione. Tante, infatti, sono le attività commerciali che si affacciano sul Corso e che vantano alle proprie spalle varie generazioni. Ne è testimonianza ‘Gilioli 1921’: già l’insegna del multistore indica una data ben oltre i cento anni. A portare avanti l’attività sono adesso i due fratelli Daniele e Roberto Gilioli: "I primi passi nel campo li ha mossi il nonno Ulderico Gilioli nel 1906 quando ha iniziato a lavorare in una cartoleria (‘Mutilati’, dell’Associazione nazionale mutilati e invalidi di guerra) che poi ha rilevato. Al nonno, negli anni Cinquanta, si sono affiancati papà Giorgio con la mamma Nara e lo zio Franco con Clara". Nati come cartoleria ed anche edicola, nel 1990 i Gilioli hanno fatto il grande cambiamento, come concept store concentrato su articoli da regalo e particolari: "In passato i clienti erano più fidelizzati, adesso sono più ‘disorientati’, ci sono troppe opportunità di acquisto. Il nostro valore aggiunto – spiegano i fratelli Gilioli – sono l’esperienza secolare, la consulenza, l’assistenza, e il saper sempre soddisfare la tipica frase: ‘Devo fare un regalo ad una persona che ha già tutto’". Oggetti di design e di nicchia sono i protagonisti anche di ‘Soho’, aperto nel 2009 da Roberto Stermieri con la moglie Rossella Garagnani, quale appendice ‘fashion’ della storica Eliotecnica Stermieri aperta dal padre Lorenzo nel 1950 in via Trento Trieste: "Volevamo aprire una vetrina sul corso principale, portando qui tipologie diverse di prodotto, concentrandoci non tanto sui brand ma sui prodotti di nicchia. Cosa cercano i clienti? Un’emozione, una sensazione bella". In quest’ottica, a fianco dal 2017 ha aperto ‘Soho Home’, con il figlio Andrea e la moglie, specializzato nel mondo dell’infanzia. Si torna agli anni Venti con ‘Bellelli’ calzature, giunto alla quinta generazione: "Tutto è partito dal bisnonno Clemente Bellelli – racconta il nipote Simone Discosti – poi ci sono state le ‘Sorelle Bellelli’ con la nonna e poi nostra madre, fino a quando nel 2000, in ottica di ristrutturazione, abbiamo lasciato solo l’insegna ‘Bellelli’ distinguendoci nei due negozi per uomo (dove lavora Simone, e fino al 2000 anche il fratello Stefano) e per donna (la sorella Susanna). Questo ci consente una maggiore attenzione al cliente che è sempre più informato ed esigente". Tutto moda al ‘Take-Off’ che vanta un’esperienza di 39 anni: ad accogliere la clientela le socie Angela Cattini e Barbara Rovatti. "Il nostro target è rimasto abbastanza giovane, ma occorre stare sempre al passo coi tempi, adesso è il tempo del fast fashion, la moda che cambia velocemente. In passato i clienti desideravano essere serviti, adesso invece è più un ‘fai da te’ autonomo, seguendo appunto il ritmo della moda". Colonna di corso Alberto Pio è Susanna Neviani con i suoi due negozi di Intimissimi, donna e uomo: "Ho aperto la ‘donna’ nel 1998, uno dei primi negozi in Italia, e sette anni fa ho aggiunto anche il negozio dedicato all’uomo.

Abbiamo una straordinaria clientela fidelizzata, che spesso passa anche solo per un saluto: è il contatto umano quello che conta, la personalizzazione nella vendita, il consiglio. Dopo la pandemia abbiamo notato un incremento nelle vendite perché l’abbigliamento da casa, pigiami, tute, sono diventati e realizzati come capi esternabili. Magari in seta o cashmere…".

Ha fatto la storia del corso: è il bar ‘La Tazza d’Oro’, aperto nel 1969 dal mitico ‘Donato’ e vero e proprio luogo di ritrovo dei carpigiani doc. Nel 2021 il titolare ha lasciato…ma la malinconia delle serrande chiuse non è durata molto in quanto Moreno Cavalletti e la sua famiglia, proprietari dei ristoranti Carducci e Cacciatori, è subentrato nel locale: "Mi ricordava la mia infanzia e mi dava malinconia vederlo chiuso. Per questo ho deciso di prendere il locale, mantenendo l’amata tradizione ma aggiungendo un tocco di modernità".