La Dotta, la Rossa, la Grassa Arte, musica e buon cibo Una città che sa divertirsi

Bologna offre tanto a chi ama il teatro, i musei, i concerti, il cinema, lo sport e la tavola. Ma è in crescita anche il turismo legato all’Appennino e alle camminate nella natura

La Dotta, la Rossa, la Grassa  Arte, musica e buon cibo  Una città che sa divertirsi

La Dotta, la Rossa, la Grassa Arte, musica e buon cibo Una città che sa divertirsi

di Francesco Moroni

La ‘Grassa’, la ‘Rossa’, soprattutto la ‘Dotta’. Dall’offerta culturale al patrimonio museale, dalla diffusione di bar, ristoranti e aziende agrituristiche alla distribuzione della banda larga per la connessione internet. Fino allo sport e all’educazione dei bambini; alla presenza di piscine, palestre e altre strutture; alle librerie ogni centomila abitanti e all’indice di lettura, calcolato in base ai volumi diffusi, sempre sullo stesso campione. C’è un po’ di tutto nella sesta area tematica individuata dal Sole24Ore per la classifica sulla qualità della vita 2022 e intitolata ‘Cultura e tempo libero’. Tempo libero, appunto: un macro cosmo che tiene insieme tanti settori diversi. Bologna però, a dirla tutta, non è sul podio praticamente in nessuno di questi indicatori.

A livello generale è decima: un risultato degno di nota, sicuramente non un exploit. Non è neppure la prima città della regione: c’è Rimini davanti (settima). La ‘Rossa’ è prima soltanto nella partecipazione elettorale (74% degli elettori al voto), a fronte di un’Italia sfiduciata alle urne e indietro di diversi punti dovunque, e raggiunge il podio (è terza) esclusivamente nella penetrazione della banda larga. La ‘Grassa’? Macché, la Liguria è lontana quando si parla di tavole apparecchiate: Savona è prima sia per i ristoranti che per i bar, dove domina anche Imperia. Non sono dunque la cultura e il tempo libero a regalare alla città la prima posizione nella classifica generale del quotidiano, eppure le proposte culturali esclusive, i luoghi suggestivi da visitare e gli spettacoli in tutte le stagioni e per tutti i gusti, a Bologna, da sempre non mancano.

La ‘Dotta’, ecco: una città capace di vantare l’università più antica del mondo, ma anche una delle fondazioni lirico-sinfoniche più forti e attive di tutto il Paese, capace di chiamare sotto le Torri nomi di primissimo livello (vedasi Osanna Lyniv, direttrice musicale del Comunale proprio dallo scorso anno). Non solo: uno dei simboli di Bologna nel mondo per eccellenza, i portici, sono freschi dell’investitura a patrimonio dell’umanità Unesco. E ancora, i concerti: nei prossimi mesi è in arrivo una carrellata di nomi da far rabbrividire qualsiasi appassionato di musica (sfogliate lo ‘Speciale’ per legge i nomi). I musei, i sotterranei, il lavoro incredibile della Cineteca che, ogni estate, porta in piazza Maggiore il "cinema più bello del mondo".

La lista è lunga e si potrebbe continuare, eppure Bologna in quasi tutti gli input si colloca a metà classifica. O poco più.

Una cultura che si è persa, e va riscoperta? Un mancato riconoscimento o un’incapacità di saper valorizzare le perle nostrane? Nelle pagine di questo speciale, abbiamo passato in rassegna i rami più floridi e vivaci del grande albero della cultura bolognese, chiamando in causa chi lavora a contatto con questo mondo ogni giorno, come il sovrintendente del Comunale Fulvio Macciardi, o chi per tanti anni ha saputo raccontarlo e creare un immaginario collettivo, Loriano Macchiavelli, capendo insieme cosa funziona e cosa meno. E ancora i sentieri sugli Appennini e il trekking che, nella bella stagione, richiama tantissimi appassionati e ha visto un vero e proprio boom negli ultimi anni. Insomma, la ‘Dotta’ c’è ed è viva più che mai, pronta a scalare le posizioni che le spettano nei prossimi mesi.