Segnali positivi in tutti i settori Crescono i fatturati e calano i debiti

L’analisi dell’Università di Bologna sui bilanci 2021 delle prime 500 imprese del territorio

Segnali positivi in tutti i settori  Crescono i fatturati e calano i debiti

Segnali positivi in tutti i settori Crescono i fatturati e calano i debiti

di Ilaria Bedeschi

Sono stati i docenti dell’Università di Bologna Giuseppe Savioli, professore ordinario di Economia aziendale e Silvia Gardini, professore a contratto di Bilancio consolidato, coi loro team, a redirigere l’analisi della classifica Top500 Romagna giunta alla sua nona edizione. I dati sono chiari e i numeri non mentono: i segnali di crescita ci sono. Gli indicatori sugli andamenti di bilancio registrano tutti segno positivo e scende l’indebitamento. Numeri chiari e certi, ma da interpretare, a partire dal campione di riferimento, ossia le prime 500 aziende che, nel loro complesso,della Romagna. Lo ha spiegato il docente Giuseppe Savioli: "Il bilancio è quello del 2021. Il mondo nel frattempo è cambiato molto, ma questa analisi deve essere un momento di riflessione – ha esordito –. Si tratta poi di un quadro ‘edulcorato’ perché vengono prese in considerazione solo le imprese che depositano il bilancio in Camera di commercio. Non consideriamo quelle in liquidazione, sotto procedura concorsuale o con dati anomali. Non consideriamo neppure le aziende e imprese di carattere finanziario. Ma ci concentriamo sulla parte industriale. Cosa esaminiamo delle 500 imprese più grandi? L’andamento del fatturato, la solidità patrimoniale e la redditività".

Diverse le analisi che possono essere condotte su questi dati. In un’ottica di economia mondiale e competitività probabilmente uno dei numeri più interessanti è quello che riguarda il criterio dimensionale che conferma, come da tradizione secolare, una massiccia prevalenza della piccola – media impresa. Un dato legato anche alla tradizione famigliare cui le imprese, spesso, sono legate e che se, da un lato, può generare maggiore appeal sulla fiducia per i prodotti, dall’altro, può rappresentare, nel mercato attuale e nello scenario del vicino futuro, un forte limite. Come ha spiegato il professor Savioli "le 500 più grandi imprese variano dai 2 miliardi e mezzo di euro di fatturato alla più piccola, che ne registra 16 milioni. Le grandi imprese non sono però così grandi. Delle 500 grandi imprese ben 170 sono sotto i 25 milioni di euro. Soffriamo ancora – ha aggiunto – di un’idea di piccola impresa mentre è la grande impresa necessaria per sfidare i mercati che richiedono una dimensione che possa fronteggiare evoluzioni imprevedibili pur rimanendo in piedi. Alla piccola dimensione – ha concluso – mancano sia le risorse finanziarie sia quelle umane che sono invece attratte dalla grande dimensione".

Scendendo nel dettaglio territoriale, la professoressa Gardini ha spiegato che "per quanto riguarda i dati sugli andamenti di bilancio il segno è positivo da tutti i punti di vista. Scende l’indebitamento e migliora la copertura degli oneri finanziari. La provincia di Forlì-Cesena ha un numero di imprese maggiore – ha poi analizzato –. Le fanno seguito Ravenna e Cesena mentre Rimini si posiziona con il numero più ristretto. Il fatturato medio vede crescere Ravenna e Rimini e una crescita meno spiccata per Forlì-Cesena".

In merito ai settori, invece, bene il Food& Beverage rappresentato in Romagna da 99 imprese e che contribuisce, ha aggiunto la docente, con "6 imprese nella Top 10. Bene anche il tessile, abbigliamento e calzature rappresentato in Romagna da 22 aziende. Il calzaturiero, come dato significativo, ha segnato un balzo in avanti quando era invece più critico negli anni precedenti".