Splash... e la scuola diventa un’opera d’arte

Alla primaria San Giovanni Bosco il progetto ideato dall’artista Tina De Falco compie quattordici anni. L’istituto è come un museo .

Splash... e la scuola diventa un’opera d’arte

Splash... e la scuola diventa un’opera d’arte

Per il quattordicesimo anno consecutivo prosegue il progetto Splash alla scuola primaria San Giovanni Bosco dell’Istituto Comprensivo 3° Sud di Sassuolo. Nato da un’intuizione della docente e artista Tina De Falco, questa iniziativa ha trasformato la scuolRa primaria in un vero e proprio museo con murales, porte decorate e dipinti: una scuola diversa dal solito, dove i bambini vengono educati quotidianamente alla bellezza. "Grazie a questo progetto – racconta la dirigente scolastica, Barbara Bertoli – la scuola primaria San Giovanni Bosco è diventata un punto di riferimento in materia di inclusione per tutto il distretto ceramico. Nel corso degli anni, ‘Splash’ si è trasformato in un contenitore che ha ospitato una vastità di iniziative che spaziano dagli incontri interattivi con gli artisti, ai progetti rivolti ai bambini con disabilità, senza dimenticare la costante interazione con il territorio". "Grazie a progetti come questo – prosegue la dirigente – quando tre anni fa sono arrivata qui, mi sono sentita subito accolta in un ambiente positivo fatto di insegnanti competenti e progetti già avviati con successo. Ho trovato subito grande fiducia e collaborazione da parte di tutti: un clima del genere è il presupposto migliore per lavorare bene". Tra le sperimentazioni più proficue, da quest’anno, nel plesso della secondaria di primo grado è partita quella del modello Dada, dove gli ambienti classe sono personalizzati dagli insegnanti in base alla materia e gli alunni ruotano di aula in aula in base all’orario. "Grazie a Dada – illustra la dirigente – gli alunni si trovano immersi in un ambiente creato ad hoc dai dipartimenti disciplinari. Nato da due licei romani, ormai Dada coinvolge tante scuole in tutta Italia: uno dei benefici di questo modello è migliorare il benessere degli studenti, che è anche uno degli obiettivi più importanti del nostro Piano Triennale dell’Offerta Formativa". L’Istituto Comprensivo Sassuolo 3° Sud si rivolge a una rete di quasi 1000 studenti e ciascuno di loro può beneficiare di progetti dedicati come ‘Botteghe del Fare’. Alle medie, questa iniziativa prevede che a febbraio le lezioni siano interrotte per una settimana e gli alunni abbiano diritto a partecipare ogni giorno a tre laboratori preparati dai docenti: si spazia dai balli latino americani alla falegnameria, senza dimenticare teatro in inglese, scherma e orienteering.

"Nelle ‘Botteghe del Fare’ – racconta Bertoli – sono i docenti che mettono a disposizione della scuola le loro abilità per appassionare gli alunni. Al termine della settimana, i ragazzi realizzano un prodotto dei laboratori ai quali hanno assistito. Durante le mattinate, gli studenti vengono divisi in gruppi interclasse per valorizzare le abilità di ciascuno grazie a dinamiche di tutoraggio reciproco: sono stati gli stessi alunni a chiederci di procedere in questo modo". Nella scuola primaria, ‘Botteghe del Fare’ è strutturato in maniera diversa: dura tutto l’anno e coinvolge gli alunni per un giorno al mese. All’interno dell’Ic 3° Sassuolo Sud si trova anche la scuola primaria di San Michele che, stando ai numeri dell’anno scorso, avrebbe dovuto chiudere. "A causa del calo demografico – prosegue la dirigente – l’anno scorso avevamo soltanto cinque bambini che si sarebbero iscritti. Abbiamo deciso di proseguire e, grazie alla competenza di alcune docenti, siamo riusciti ad avviare un modello didattico fondato sul metodo Montessori. È stato un successo: contrariamente ai numeri del bacino d’utenza, gli iscritti di quest’anno sono stati trenta". Nel comprensivo ci sono anche due scuole dell’Infanzia, una a San Michele, l’altra a Ponte Nuovo, con una serie di progetti innovativi rivolti ai bambini e alla comunità del territorio.

"Le maestre ricevono il supporto costante di una pedagogista interna all’istituto – continua la preside – e, in ogni attività, si predilige sempre l’aspetto laboratoriale: tutti i giochi sono finalizzati a inclusione, didattica e apprendimento, in particolare nell’integrazione dei bambini con il territorio e la natura". "Lavorare all’Ic 3° – conclude Bertoli – è bellissimo: non vedo l’ora di venire a scuola, si respira un bel clima e si capisce che tra i docenti c’è una visione progettuale chiara. Qui ci sono docenti competenti che lavorano sempre per il bene dei ragazzi".