YLENIA ROCCO
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Quattro Ponti, la città è a misura di pendolare

Grazie al via vai di persone negli anni sono nate diverse attività e la fermata ferroviaria crea un filo diretto per raggiungere Modena

Quattro Ponti, la città è a misura di pendolare

Quattro Ponti, la città è a misura di pendolare

di Ylenia Rocco

Quattro Ponti è un quartiere piccolino di periferia, composto da qualche viale e tante palazzine. Le attività commerciali numericamente non sono come in altre zone della città, eppure quelle che hanno deciso di nascere a Quattro Ponti negli anni hanno avuto tanta fortuna; così, alla domanda ‘cambieresti quartiere’ la risposta è per tutti, da sempre, la stessa: "No, sto bene con il quartiere e con il vicinato".

Tutto sommato Quattro Ponti è anche una zona di passaggio, ed è l’unico quartiere di Sassuolo ad avere una fermata ferroviaria, attivata il 1º aprile 1883, utile per il collegamento tra Sassuolo e Modena; qui la gente parte e arriva, ogni giorno. Ed è forse proprio questo via vai di persone ad aver portato prosperità ad alcune delle attività di via Radici in Piano. Giorgio Franchini, che oggi lavora assieme alla moglie, è il titolare del negozio di parrucchieri Jirò: "Lavoravo per un parrucchiere di Rubiera, lì, tra phon e forbici, ho conosciuto mia moglie ed è proprio da quel salone che entrambi abbiamo deciso di aprire un negozio tutto nostro a Sassuolo; allora eccoci qua: quest’anno faremo vent’anni di attività". A Franchini, il quartiere piace : "All’inizio siamo partiti in sordina ma negli anni Jirò è cresciuto, sia con il personale che con la clientela e questo è merito anche del quartiere e del suo continuo giro di persone. Una volta, lungo questa via, c’erano due barbieri con cui però non si è mai creata competizione".Oggi per Jirò la clientela è variegata: "Tantissimi giovani ma a Quattro Ponti arrivano anche ceramisti, imprenditori e tanti altri dall’altra parte del Secchia. Ho sempre avuto la passione per i capelli – aggiunge sempre Franchini – e così, terminate le medie, ho iniziato a lavorare in un salone di parrucchieri: sostituii un mio amico e da quel giorno è iniziata la mia carriera. Per la precisione è dal lontano 86’ che taglio i capelli". Riavvolgendo il nastro, "no, non cambierei mai quartiere, nemmeno per spostarmi nella zona del centro, qui sto bene" conclude Giorgio Franchini.

Simile alla storia di Jirò è il racconto di Dino Aldini, titolare del negozio di autoradio ‘AutoTech’, che dal quartiere Braida si è spostato a Quattro Ponti: "Mi sono trasferito in questa zona sette anni fa per avere più visibilità ma la mia attività è nata nel 91’. A Braida ero in una via periferica e nascosta, Quattro Ponti è stata la scelta giusta, questo è un luogo di passaggio. Oggi c’è internet e la clientela arriva anche da lì ma avere un negozio dove c’è del movimento resta comunque importante. Questa zona, che sia sera o mezzogiorno, è sempre molto frequentata e mi ha permesso di raggiungere più clienti. Devo ammetterlo, mi ha portato fortuna".

Aldini sottolinea di non essere un elettrauto: "Vendo e installo le autoradio, questa è sempre stata la mia più grande passione. Ho studiato informatica poiché mi piaceva programmare, sono sempre stato incuriosito dall’elettronica. Crescendo mi sono poi appassionato agli impianti delle auto, così ho iniziato a realizzare impianti audio per i miei amici fino a fare il grande salto: aprire un negozio". Anche Tahir Mehmood ha scelto il quartiere Quattro Ponti per avviare la sua prima attività: lui è lo storico pizzaiolo della ‘Pizzeria da Rino’ di Fiorano. "Ho aperto tre anni fa – racconta Mehmood –, dopo aver lavorato per circa trent’anni come pizzaiolo a Fiorano. I miei figli erano ancora piccoli ma avevo il desiderio di creare qualcosa per loro, ho aperto ‘Pizza Time 2 da Johnny’. Ho scelto questo quartiere perché è tranquillo e così sono anche vicino a casa; non lo cambierei – conferma Mehmood in merito al legame che si è creato con il quartiere –, lavoro bene sia con i residenti della zona che con Sassuolo e gli altri comuni. Tahir, che lavora assieme al figlio Subhaan a cui insegna il mestiere, è di origine pakistana ma per la sua attività ha deciso di puntare su un prodotto italiano, la pizza: "Sono anni che preparo impasti e inforno pizze, questo è il mio lavoro. Le persone per fortuna non guardano che sono pakistano ma sanno invece che ho lavorato per tanti anni in una pizzeria italiana, è un bel segnale di comunità".