Una videosorveglianza di ultima generazione

Iniziativa / Un sistema di oltre 50 telecamere che, dal centro alle periferie, vigila sul territorio ed è direttamente collegato con le forze dell'ordine

L'assessore Lodi e il Prefetto Massimo Marchesiello durante l'installazione

L'assessore Lodi e il Prefetto Massimo Marchesiello durante l'installazione

Le prime installazioni, avvenute nel centro storico a febbraio di quest’anno, hanno dato vita all’operazione “TIA”, che ha portato il Comune di Ferrara a dotarsi di un sistema di videosorveglianza con oltre 50 telecamere di ultima generazione. Si tratta di un progetto da 1,3 milioni di euro, di cui 700mila finanziati con risorse dall'Amministrazione comunale e 600mila con fondi derivanti da un bando del Ministero dell'Interno, che ha visto la città estense come prima in Italia per somma del contributo ottenuto. «Ferrara avrà un impianto di sicurezza integrato e all'altezza che non ha mai avuto per anni - ha affermato l’assessore con delega alla Sicurezza Nicola Lodi -. Come Amministrazione comunale abbiamo deciso di investire ingenti risorse per sostituire il vecchio impianto di sorveglianza, ormai obsoleto. I dispositivi installati sono di ultima generazione, atti a controllare una grande fetta del territorio: dal centro alle periferie, passando per le zone industriali». Nelle zone del centro storico sono presenti 17 telecamere, 12 in zona Pmi Diamantina, 4 al centro artigianale San Giorgio, 6 in via Bologna, 2 a Pontelagoscuro, 2 in zona Stazione, 1 in Porta Catena. Parallelamente, sono stati collocati 8 dispositivi Targasystem nelle arterie di accesso alla città con maggiore flusso di traffico: via Wagner, via Ravenna, via Comacchio, via Pomposa, via Copparo, via Padova, via Modena e via Arginone. Gli “occhi” sono collegati alle centrali di controllo del comando della Polizia Locale di via Tassoni, della sede della Questura di Ferrara e del Comando Provinciale dei Carabinieri. Dopo le prime installazioni, i cittadini di Ferrara hanno chiesto di implementare il sistema di videosorveglianza in altre zone della città e delle frazioni, con il fine di aumentare la sicurezza e arginare fenomeni criminali come i furti nelle abitazioni. Per questo motivo, l’Amministrazione ha intenzione di partecipare a un nuovo bando per ottenere più fondi e installare, così, altre telecamere, dando vita al progetto “TIA 2”. Tra le zone più richieste ci sono le frazioni di Aguscello, Malborghetto di Boara e Pontelagoscuro. «L’ascolto dei cittadini è la nostra priorità. Per questo motivo, ci siamo messi in moto per partecipare nuovamente al bando ed estendere la nostra rete di videosorveglianza», ha concluso l’assessore. Gli apparati del TIA sono collegati al Datacenter Lepida, nei pressi dell’ex macello di via Trenti. Il polo di Ferrara è il quarto Datacenter - insieme a quello di Modena, Ravenna e Parma - presente nel territorio della regione Emilia-Romagna: si tratta di una struttura di circa 1000 mq interni ed oltre 700 mq esterni che ha visto la riqualificazione di una parte dell'ex macello comunale di Ferrara. La realizzazione di una rete di Datacenter federati consente di ottenere la massima sinergia tra le Amministrazioni nella gestione e manutenzione dei sistemi informatici, portando a valore la rete regionale a Banda Ultra Larga (BUL) e sfruttando le caratteristiche tipiche di un Datacenter. L'architettura di tutti i Datacenter prevede la presenza di impianti per il condizionamento idronico (utilizzo dell'acqua come fluido di raffreddamento), impianti elettrici per l'alimentazione degli apparati, impianti di spegnimento incendi, impianti di protezione dalle intrusioni e dall'acqua in piena coerenza con le linee guida dell'agenda digitale. Le stanze all’interno del Datacenter vengono dunque tenute a temperatura costante e sono provvisti di un sistema che, in caso di incendio, è in grado di ridurre la presenza di ossigeno è presente un impianto che riduce la presenza di ossigeno in un differenziale tra il 16 e il 20%, in modo tale da fermare le fiamme. Di recente è stato installato un impianto fotovoltaico, che alla massima capacità riesce a produrre 120 kw di energia a fronte di un consumo medio di 400 kw.