L’inflazione erode la redditività. Cresce il fatturato, ma anche i costi

Nonostante le difficoltà le imprese hanno mantenuto l’equilibrio finanziario e la solidità patrimoniale

L’inflazione erode la redditività. Cresce il fatturato, ma anche i costi

L’inflazione erode la redditività. Cresce il fatturato, ma anche i costi

di Alessandro Bernabucci

e Giulia Muratori

La crescita delle 16 aziende che compongono il settore del commercio al dettaglio bolognese rimane pressoché stabile nell’esercizio 2022. L’andamento del fatturato aggregato continua a essere positivo e in linea con gli esercizi precedenti, passando da 6,1 miliardi nel 2021 a 6,2 miliardi nel 2022. Tale incremento, tuttavia, risulta più che controbilanciato dall’impatto dell’inflazione: tenendo conto di tale indicatore macroeconomico, infatti, il fatturato aggregato registra una riduzione media di circa sei punti percentuali.

Il settore continua a essere caratterizzato da un elevato grado di eterogeneità e l’andamento delle prime due società del ranking – il cui fatturato rappresenta circa l’88% del valore aggregato – è sostanzialmente invariato rispetto al 2021.

Quanto sopra trova conferma nei risultati relativi alla redditività, infatti, sebbene il numero di aziende che ha registrato una perdita risulti in linea con l’esercizio precedente, la metà delle società del campione ha subito una contrazione del risultato netto. Gli indici di redditività evidenziano una generalizzata flessione: il valore mediano del ROE, rappresentativo della redditività per i soci, segnala un decremento di 3 punti percentuali, passando dall’8,4% al 5%, mentre il ROI, che misura la redditività degli investimenti, subisce una flessione di circa 1,4% a livello mediano. Il ROS, infine, indicatore della redditività operativa delle vendite, risulta sostanzialmente invariato rispetto all’esercizio precedente.

L’andamento della redditività conferma quanto premesso in relazione al peso dell’inflazione, ovvero che la crescita aggregata del fatturato complessivo è stata assorbita da un aumento dei costi più che proporzionale rispetto ai ricavi, comportando un generale peggioramento della redditività delle aziende del settore.

L’analisi della situazione finanziaria è in linea con il trend riscontrato nelle precedenti edizioni, evidenziando un rischio finanziario piuttosto contenuto per il settore del commercio al dettaglio. L’incidenza delle passività sul patrimonio netto, rappresentata dal rapporto di indebitamento, è pari a circa 1,5 a livello mediano, mentre, l’incidenza degli oneri finanziari sul fatturato rimane molto distante dalle soglie di criticità, attestandosi a poco meno dello 0,2%, a dimostrazione di quanto gli oneri finanziari abbiano un impatto marginale per il settore del commercio al dettaglio.

Con riferimento all’occupazione, rimane costante il numero delle imprese che mantiene o incrementa il proprio organico, pari a circa il 60% del campione, sebbene anche su tale fronte i dati mediani registrino un lieve decremento rispetto al numero dei dipendenti del 2021.

In conclusione, l’analisi dei dati mostra come nel 2022 il settore del commercio al dettaglio abbia sofferto la spinta inflazionistica che ha causato una riduzione dei principali indicatori di redditività. Nonostante ciò, le imprese del settore hanno ancora una volta messo in evidenza il loro focus sul mantenimento dell’equilibrio finanziario e della solidità patrimoniale, aspetto che rassicura sulla stabilità del settore e consente di mantenere buone aspettative per gli anni a venire.