Giro d'Italia 2021: Nizzolo vince la tappa di oggi Ravenna Verona

La tappa dedicata a Dante e ai 90 anni della prima maglia rosa indossata da Learco Guerra, attraversa l'Emilia in un vero viaggio tra i siti Unesco

Giro d'Italia, Nizzolo vince la tappa Ravenna-Verona (Foto Ansa)

Giro d'Italia, Nizzolo vince la tappa Ravenna-Verona (Foto Ansa)

Ravenna, 21 maggio 2021 - Da Dante a Shakepeare, celebrando anche i 90 anni dalla prima maglia rosa indossata da Learco Guerra e attraversando tanti luoghi Unesco, ad alzare le braccia al cielo al termine della Ravenna- Verona, è stato il campione europeo e campione Italiano Giacomo Nizzolo (Qhubeka) che di prepotenza si è imposto in quella che doveva essre una volata di gruppo.

Edoardo Affini (Jumbo), infatti, ha anticipato tutti ma Nizzolo non si è fatto sorprendere e dopo averlo preso l'ha superato mentre i big stavano galoppando alle sue spalle.  A mettere la firma sul questa tappa dal grande significato e omaggio al Sommo Poeta, celebrando la letteratura italiana è stato un italiano che addosso ha il tricolore e il primato europeo, bel coronamento di una tappa così significativa per la nostra nazione. Dopo una moltitudine di secondi posti, stamattina a Ravenna Nizzolo aveva detto di sprintare per il secondo posto, e invece, il bacio dantesco lo ha portato dal suo purgatorio al paradiso di questa vittoria. Alle sue spalle, Affini e Sagan. Ancora in maglia rosa Egan Bernal e senza scossoni in classifica generale.  

Una giornata iniziata a Ravenna, nel cuore della storia e della cultura, cominciata proprio con il decantare uno dei passi della Divina Commedia. L'attore Roberto Magnani ha infatti fatto echeggiare in piazza Garibaldi i versi del dodicesimo canto del Paradiso, quando San Bonaventura racconta la vita di San Domenico. Si è poi parlato del Ravenna Festival, un evento importante che si svolgerà dal 2 giugno al 31 luglio e denso di appuntamenti legati a Dante, nella città che l'ha ospitato e dove vi è la sua tomba. Spiegano che il Festival lo declinerà in ogni tipo di linguaggio artistico con tanti big. 

Ravenna si è vestita di rosa, anche i fornai hanno preparato dolcetti rosa a riprodurre bici e maglie. La città al contempo celebra Dante, stampato o ricamato, su magliette e mascherine rosa, immaginandolo sulla bicicletta stilizzata del Giro e con la sua immancabile corona d'alloro in testa. 

E' una Romagna che brulica di cultura e di storie da raccontare, come quella nel libro di ultima uscita scritto dal forlivese Domenico Guzzo che accompagna alla riscoperta di "Tullo Morgagni, il giornalista ‘volante’ che inventò il Giro d’Italia".

Ma anche lungo il percorso ci si è preparati per accogliere il Giro in grandde, e, come una volta, aspettare il passaggio della carovana a bordo strada, fin dalle 11.30. Sono tanti infatti, i tifosi che lungo il percorso si sono armati di seggiola, ombrello e giornale per farsi trovare pronti. Fuori Ravenna a salutare i ciclisti sono stati i clacson delle Ferrari mentre a Glorie, quasi come un pronostico, si inneggia Filippo Ganna, ad Alfonsine si viene accolti dalle gigantografie che ricordano Alfonsina Strada, la prima e finora unica donna a partecipare alla corsa rosa.

Una lunga cavalcata dei ciclisti accompagnata dai tifosi lungo tutto il tracciato, tra bimbi festanti, stand ma anche, nel rodigino, stand come quello della Proloco di Ficarolo e i sindaci anche dei comuni vicini al passaggio che si sono fatti trovare sulla strada in fascia tricolore. 

La cronaca. Pronti, via, uno scatto ha dato vita subito alla fuga di giornata composta da Umberto Marengo (Bardiani-CSF-Faizanè) e lo svizzero Simon Pellaud (Androni-Sidermec) insieme a Samuele Rivi (EOLO-Kometa).  Il gruppo lascia fare e le lepri prendono il largo. Guadagnano fino a 10" ma sanno bene che gli sprinter vogliono giocarsi la volata a Verona e che la loro avventura finirà appena i big delle ruote veloci decideranno di mettere la parola fine.

Pedalando verso il veneto i tre riescono a prendersi il traguardo volante di Ferrara vinto da Marengo su Rivi e quello di Bagnolo Po, dedicato a Learco Guerra e conquistato da Rivi su Marengo. E' qui che il gruppo decide di dimezzare il gap con trainate ai 60 km/h e continuare il galoppo verso Verona, riprendendo le tre lepri a 7.3 km dal traguardo.

E' agli ultimi 3 km che diventano sempre più decisi i movimenti in testa al gruppo ma a scombinare un po' i piani è Edoardo Affini (Jumbo) che agli ultimi 500 metri prende il largo. E' Giacomo Nizzolo a buttarsi sulla sua scia e poi a passarlo vicendo la tappa. Terzo posto per Peter Sagan. 

Gli obiettivi di Bonaccini "Tour de France 2024 e gran partenza del Giro d'Italia 2023 in Emilia Romagna" - Giro d'Italia oggi a Ravenna: il saluto in rosa