
Miele importato illegalmente dall'estero
Vicenza, 24 gennaio 2025 - ‘Operazione miele’ nel Vicentino, sequestrati 22mila chili di prodotto importato illegalmente dall’estero – Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam – dal valore stimato di 110.000 euro. I finanzieri hanno trovato anche 3.540 chili di sostanza zuccherina non biologica, illecitamente utilizzata per la nutrizione di api dalle quali veniva prodotto del miele con la dicitura Bio. Ma non solo. Le analisi hanno scoperto che il miele era composto da amido per oltre il 90%.
È il risultato dell’operazione della Guardia di Finanza mirata alla “tutela del made in Italy e alla lotta alla contraffazione”, con particolare attenzione al contrasto delle irregolarità legate al biologico e degli illeciti nella produzione, importazione e immissione in commercio di miele adulterato o contraffatto.
Miele estero: biologico fasullo
Controlli a tappeto in tutta la provincia di Vicenza, l’obiettivo era verificare il rispetto degli
obblighi relativi alla produzione, importazione, immissione in commercio o esportazione di miele, con particolare attenzione alla prevenzione e repressione di pratiche illecite, come la contraffazione.
Inizialmente, le attività ispettive hanno condotto al sequestro amministrativo di 74 fusti di miele da 300 chili l’auno - per un totale complessivo di 22.200 chili di miele, dal valore stimato di
110.000 euro, proveniente da diversi Stati europei ed extraeuropei, tra cui Romania, Ungheria, Turchia, Cina e Vietnam - privo di qualsiasi indicazione di tracciabilità. Ii baschi verdi hanno trovato anche 3.540 chili di sostanza zuccherina non biologica - panetti di zucchero semolato o a
velo in granella, "sporco e candito" - per un valore stimato di circa 7.000 euro. Lo zucchero era illecitamente utilizzato per la nutrizione di api e alla campionatura dei prodotti destinati alla vendita, successivamente inviati al laboratorio analisi del Dipartimento ICQRF del Ministero dell'agricoltura.
Cosa hanno scoperto le analisi
I risultati delle analisi fatte sui campioni hanno evidenziato irregolarità di natura amministrativa e penale, rispettivamente per la difformità alle origini botaniche e ai riferimenti qualitativi stabiliti e per la presenza di amido oltre il limite consentito, in percentuali comprese tra l'86 e il 95% del
prodotto.
Comportamenti che hanno determinato la contestazione di cinque sanzioni amministrative e un ulteriore sequestro amministrativo di 407 chili di prodotto. Oltre alla segnalazione all'Autorità giudiziaria berica e il sequestro penale di 102 chili di miele biologico irregolare, perché non conforme alle disposizioni normative stabilite dalla Direttiva Europea.
Vendite di merce in nero
I dati raccolti dalla Guardia di Finanza sono stati incrociati con le banche dati del Fisco. Infatti, durante le operazioni ispettive effettuate nel giorno di primo intervento, è stata rinvenuta documentazione extra-contabile relativa a presunte vendite di merce ‘in nero’. Tale documentazione è stata oggetto di approfondimento nell'ambito di una successiva attività di verifica condotta dalla tenenza della Guardia di finanza di Noventa Vicentina. Al termine degli accertamenti è emerso un occultamento di ricavi al Fisco per oltre 43.000 euro (con un'Iva evasa pari a 4.582 euro). Inoltre, è stata individuata una indebita deduzione di costi d'esercizio, mediante i quali il contribuente aveva tentato di ‘scaricare’ dal reddito le sanzioni amministrative comminate dall'ICQRF.