Sparatoria a Vicenza, per il carabiniere indagato "spese legali a suo carico"

Il segretario del Nuovo Sindacato Carabinieri: "Il pm è obbligato ad aprire un procedimento penale". Molti, sottolinea, "temono più le conseguenze penali" che non "pallottole e coltellate"

++ Muore in sparatoria dopo aver sottratto pistola a cc ++

++ Muore in sparatoria dopo aver sottratto pistola a cc ++

Vicenza, 26 aprile 2023 - "Premetto che ancora non conosciamo in maniera chiara la dinamica, non si capisce come il marocchino abbia potuto appropriarsi della pistola e come il taser non abbia funzionato. Il problema è che ci troviamo di fronte al classico atto dovuto, perché la legislazione italiana non prevede la facoltà per il pm di aprire o meno un procedimento penale, è obbligatorio". Lo dice Massimiliano Zetti, segretario generale del Nuovo Sindacato Carabinieri, commentando l'iscrizione nel registro degli indagati del militare che ieri ha sparato e ucciso il marocchino durante un conflitto a fuoco. Quest’ultimo, che dava in escandescenze e gridava Allah Akbar, aveva rubato una pistola al collega di pattuglia e con quella aveva ferito gravemente un vigile urbano. 

ll vice Brigadiere che ha esploso i colpi all'indirizzo del marocchino è stato infatti indagato per omicidio, commesso per eccesso colposo nell'uso legittimo delle armi. "Adesso le spese anticipate dallo Stato per la difesa del militare sono di 5mila euro per difesa, ma volano via nel giro di due atti e il collega dovrà rimettere di tasca sua i soldi per difendersi per aver unicamente svolto il suo lavoro, in una situazione dove in una frazione di secondo devi decidere cosa fare". "I colleghi paradossalmente temono più le conseguenze penali, disciplinari e le gogne mediatiche dovute all'uso delle armi che le pallottole e le coltellate - aggiunge il sindacalista - perché almeno quelle le prendono loro e non sono anche le loro famiglie a soffrirne".