Venezia, stop Grandi navi, Cgia di Mestre: "Danno da 82 milioni di euro"

Secondo l'Ufficio studi dell'associazione i 25 milioni di euro di ristori previsti dal Governo per il gestore del terminal e delle imprese copriranno solo il 30% della perdita reale

grandi navi a Venezia

grandi navi a Venezia

Venezia, 2 agosto 2021 - Stop alle Grandi navi, in vigore da ieri a Venezia: è polemica. Secondo la Cgia di Mestre le perdite saranno più che triplicate rispetto alla stima del Governo. Gli artigiani ricordano che nel 2022, attraverso il decreto legge 103 del 20 luglio scorso, il Governo, dopo aver preso la decisione di imporre lo stop alle Grandi navi nel bacino di San Marco, ha stabilito di mettere a disposizione del gestore del terminal e delle imprese di cui lo stesso si avvale rimborsi pari a 25 milioni di euro. Risorse che sono destinate a finire nelle casse delle imprese veneziane. Per contro, secondo una stima dell'Ufficio studi della Cgia, le perdite si aggireranno, invece, almeno sugli 82 milioni di euro. Pertanto, il divieto di transito delle Grandi navi nel bacino di San Marco avrà, per gli operatori veneziani del settore e per l'intera città, un saldo negativo pari a 57 milioni di euro.  "In altre parole - spiega il Presidente della Cgia Roberto Bottan - i cosiddetti ristori, ovvero i contributi a fondo perduto e le risorse messe a disposizione per il rifinanziamento del Fondo sociale per l'occupazione e la formazione, l'anno prossimo copriranno solo il 30 per cento delle perdite ascrivibili al trasferimento delle navi di grande stazza a Marghera. Una misura del tutto insufficiente". 

Secondo il Governo di 248 navi da crociera previste solo 120 approderanno a Marghera 

Gli Artigiani ricordano che l'impatto economico della crocieristica sul tessuto economico veneziano è stato oggetto di uno studio effettuato da autorevoli analisti per conto dell'Autorità Portuale. La ricerca è stata realizzata nel 2013 e i dati si riferiscono al 2012. Sebbene questo studio sia ormai datato è comunque l'unico presente in grado di valutare le dimensioni economiche del settore crocieristico a Venezia. Si tratta di un ammontare complessivo stimato, allora, in poco meno di 284 milioni di euro all'anno di cui 207 milioni derivante dalla spesa dei passeggeri che scendono a terra prima o dopo la crociera, oppure, se in transito, quando questi turisti trascorrono qualche ora in città. Per contro, nella relazione tecnica al decreto legge n. 103/2021, si fanno alcune previsioni relative al 2021 e al 2022. In riferimento a questo ultimo anno, i tecnici del Ministero delle Infrastrutture prevedono, spiega Cgia di Mestre, circa 248 navi in arrivo al terminal passeggeri di Venezia (con una riduzione del 40% a causa dell'emergenza Covid rispetto ai valori del 2019); ipotizzano inoltre che, in seguito alle nuove limitazioni, 128 navi decideranno di cambiare itinerario escludendo Venezia, mentre le altre 120 approderanno a Porto Marghera. Sulla base di queste informazioni e utilizzando le grandezze economiche della ricerca sopracitata, l'Ufficio studi della Cgia ha ipotizzato che nel 2022 il danno economico diretto (senza considerare gli effetti indotti) per l'economia locale sarà pari ad almeno 82 milioni di euro di cui 58 milioni riconducibili alla mancata spesa dei crocieristi in beni e servizi locali.