Maurizio Setti, annullato il sequestro di 6,5 milioni. Hellas: "Ha agito in trasparenza"

La Cassazione ha accolto il ricorso del patron ed ex vicepresidente del Bologna. Tolti i sigilli alle somme che, secondo l'accusa, avrebbe sottratto dalle casse della squadra di Verona per evitare il fallimento di un'altra società

Maurizio Setti

Maurizio Setti

Verona, 15 aprile 2022 – Accolto il ricorso di Maurizio Setti, la Cassazione ha annullato il sequestro preventivo del patron dell’Hellas Verona ed ex vicepresidente del Bologna Calcio. Indagato dalla Procura di Bologna per appropriazione indebita e autoriciclaggio, lo scorso 12 maggio Setti si era visto sequestrare 6,5 milioni di euro dalla Guardia di Finanza. Somme che, secondo l’accusa, sarebbero state sottratte dalle casse della società calcistica e usate dall’imprenditore per ristrutturare un’altra società, così da impedirne il fallimento.

Nei mesi scorsi, il Tribunale del Riesame di Bologna aveva in parte confermato il sequestro preventivo del patrimonio di Setti, ora annullato dalla seconda sezione penale della Corte di Cassazione su ricorso del presidente dell’Hellas Verona, difeso dall'avvocato Vittorio Manes di Bologna e dall'avvocato Paolo Pasetto dello studio Unilegal di Verona. “Alla base del sequestro, che aveva avuto grande risonanza mediatica, vi era l'accusa contro Maurizio Setti di avere indebitamente utilizzato somme per l'importo di 6,5 milioni di euro, nel contesto della gestione della società Hellas Verona FC S.p.A”, fanno sapere dall’Hellas Verona.

Maurizio Setti ha sin da subito affermato di aver sempre agito in totale trasparenza, nel rispetto della legge e a tutela degli interessi del Club. E ora questa sua affermazione è avvalorata dal pronunciamento della Corte di Cassazione a lui favorevole”, conclude la società patavina. Al centro dell’inchiesta, una presunta operazione di “maquillage contabile” con cui l'imprenditore modenese avrebbe cercato di nascondere l'origine delle somme di cui si era appropriato.