Delitto del catamarano, sparito De Cristofaro

'Rambo' è libero, irreperibile da ottobre in Portogallo. Ergastolano evaso due volte, in maggio era stato arrestato a Lisbona. Nell’88 uccise la skipper Curina

Filippo Antonio De Cristofaro (Ansa)

Filippo Antonio De Cristofaro (Ansa)

Ancona, 21 febbraio 2017 -  È libero Filippo De Cristofaro, condannato all'ergastolo per l'omicidio della skipper pesarese Annarita Curina, 33 anni, uccisa il 10 giugno 1998 a colpi di machete dall'uomo che voleva rubarle il catamarano per raggiungere la Polinesia con la giovane fiamma Diane.

De Cristofaro, evaso due volte dal carcere, una da quello di Opera, nel Milanese, è scomparso dall'ottobre scorso perché l'Autorità giudiziaria portoghese non ha concesso l'estradizione, quindi l'uomo è stato scarcerato e si è reso irreperibile.

Il ritratto del killer: ecco chi è De Cristofaro

De Cristofaro era stato arrestato nel maggio scorso in Portogallo, dove si faceva chiamare Andrea Bertone, mentre prendeva un treno a Lisbona, tra le sue intenzioni c’era quella di partire per la Costa D’Avorio e dedicarsi al commercio di diamanti. Ma aveva esaurito il suo termine di custodia cautelare ed era stato pertanto scarcerato. Dal Portogallo non è mai arrivata una risposta a proposito della richiesta di estradizione. Della vicenda si sta interessando anche il Ministero della Giustizia italiano.

«Abbiamo ricevuto una nota ieri da Roma - dice il questore di Ancona Oreste Capocasa, - e ora stiamo cercando di ricostruire quanto è accaduto». La Squadra mobile anconetana ha avviato subito le indagini - «per senso di responsabilità e serietà», commenta Capocasa - come già aveva fatto all'epoca della fuga dall'isola d'Elba, anche se a occuparsi del rientro in Italia di De Cristofaro devono essere i magistrati milanesi.

Gli investigatori credono che De Cristofaro sia rimasto in Portogallo. Secondo il capo della Squadra Mobile Virgilio Russo, difficilmente il plurievaso 'Pippo' potrebbe tornare in Italia, dove verrebbe immediatamente arrestato, come pure è molto improbabile che possa andare in Olanda, dove vivono la figlia Caroline De Cristofaro, nota giornalista e Diane, oggi 45enne, tre figli, ma che non ha più rivisto il suo ex compagno.

IL DELITTO - Filippo De Cristofaro, detto 'Rambo', aveva affittato il catamarano con l'intento di rubarlo e scappare in Polinesia con la sua giovane fiamma Diane. Fu lei, secondo i giudici, a pugnalare la Curina, finita poi a colpi di machete da De Cristofaro. Gettato il cadavere in mare (riaffiorò il 28 luglio al largo di Senigallia), i due fuggirono, mentre a bordo era salito anche un loro amico olandese (poi condannato per il furto del natante). Fu un inviato del 'Carlino', Florido Borzicchi a fiutare una pista e seguire i due amanti in Tunisia e a trovare il catamarano ormeggiato in un porto. De Cristofaro finisce in carcere. Ma con la stessa disinvoltura, a distanza di 19 e 28 anni, riesce a ingannare chi doveva valutare la buona condotta per i permessi premio e fa perdere le proprie tracce, nel 2007 per un mese, prima di essere rintracciato in Olanda, e nel 2014. 

"Ora chi lo dice ai familiari della vittima?"

"La responsabilità è delle autorità portoghesi. Si parla tanto della giustizia italiana, ma se avessimo fatto noi una cosa del genere ci avrebbero massacrato. Con tutta la fatica che abbiamo fatto per prenderlo, ora chi lo dice ai familiari della vittima?". Questo il commento di Ferdinando Pomarici, ex pm di Milano ormai in pensione che si occupò del killer del catamarano quando era coordinatore del dipartimento esecuzione pene, sulla decisione delle autorità portoghesi di scarcerare Pippo De Cristofaro.

Per i familiari della vittima, ha parlato il fratello di Annamaria, Michele Curina, tramite il legale della famiglia, l'avv. Stefano Tornimbeni: "È incredibile, questa storia non finirà mai", dice Michele. La reazione, racconta Tornimbeni, è stata di "sconforto e angoscia. Non abbiamo parole, è una vicenda che fin dall'inizio non fa che creare angoscia e dolore nella famiglia, e continua a distanza di 29 anni"."- ha aggiunto - è stato fatto con leggerezza, senza tenere in considerazione i sentimenti della parte offesa".

Il fratello di Annamaria: "Questa storia non finirà mai"

Il legale ce l'ha non solo con le autorità portoghesi ma anche con le italiane, per quel permesso premio che era stato accordato a De Cristofaro nel 2014, quando poi era fuggito dal carcere di Porto Azzurro. "Ed ora - ha insistito - l'angoscia si ripete". Un pensiero va anche alle forze di polizia che "lavorano a vuoto, perché i loro sforzi sono vanificati dalle decisioni della magistratura italiana e portoghese"