Terremoto, Mattarella regala una bambola alla piccola Giorgia

Il dono di compleanno del presidente della Repubblica alla bimba estratta viva dalle macerie di Arquata. Ai familiari delle vittime: "Non vi lasceremo soli" SPECIALE: FOTO E VIDEO - IL CONTO CORRENTE PER AIUTARE LE VITTIME

Terremoto, il presidente Mattarella ad Ascoli per i funerali delle vittime (Foto Ansa)

Terremoto, il presidente Mattarella ad Ascoli per i funerali delle vittime (Foto Ansa)

Ascoli Piceno, 27 agosto 2016 - Accadde nel 1980 in Irpinia, succede nel 2016 ad Ascoli. Ancora una volta è il presidente della Repubblica il punto di riferimento di una comunità ferita dal terremoto. Allora Sandro Pertini sferzò la politica affinché si muovesse  con rapidità per aiutare i sopravvissuti; oggi è Sergio Mattarella a rappresentare fisicamente la presenza dello Stato ai funerali delle persone morte dopo il sisma del 24 agosto scorso (foto e video).

Per oltre mezz'ora il presidente si è intrattenuto nella palestra di Monticelli con i terremotati, parenti e amici delle vittime, vittime a loro volta. Ha parlato con molti di loro, giovani e anziani. "Stia tranquilla, non vi lasceremo soli", ha risposto a una donna che invocava il suo sostegno. E all'uscita ha stretto la mano a tutti i sindaci dei borghi feriti.

Poi è voluto andare in ospedale a visitare i 52 feriti ricoverati nel capoluogo piceno. E lì ha regalato una bambola alla piccola Giorgia, che proprio oggi compie 4 anni. Con lei si è intrattenuto da solo per qualche minuto. La bimba era stata estratta viva a Pescara del Tronto dopo aver passato 16 ore sotto le macerie; la sorellina Giulia, invece, non era riuscita a salvarsi.

E' stato il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci, ad accompagnare il Capo dello Stato nella visita in ospedale. "Ci ha promesso che tornerà per inaugurare qualcosa di importante", ha riferito il primo cittadino di uno dei comuni più colpiti dalla tragedia. La presenza del Capo dello Stato è stata particolarmente apprezzata anche dai medici e da una decina di giovani che lo hanno atteso all'uscita del nosocomio per applaudirlo: "Grande presidente", hanno gridato.