Bologna, 13 luglio 2013 – L’assassino di Silvia Caramazza potrebbe aver usato un attizzatoio in ferro per il camino per uccidere la donna. È un’ipotesi che gli inquirenti non escludono. Silvia, assassinata nella sua camera da letto in viale Aldini 28, è stata uccisa con un oggetto a punta, ma l’arma del delitto non è mai stata trovata.

Potrebbe trattarsi di un attizzatoio in ferro, oggetto compatibile con le ferite, oppure di un attrezzo da lavoro, comunque a punta. Nella stanza dove è stato trovato il cadavere di Silvia, chiuso in un congelatore a pozzetto, c’era un caminetto.

Ieri mattina sono iniziati gli accertamenti della Polizia Scientifica, diretta da Andrea Del Ferraro, su parte del materiale sequestrato (guarda le foto).

Emanuela Astolfi

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