Bologna, 22 maggio 2017 – Tre ragazzine che facevano le cape e due maschi con il ruolo delle braccia operative. Era un baby gang formata e strutturata, molto unita e organizzata quella che terrorizzava da mesi la zona di piazza Spadolini e San Donato.
Le indagini sono partite dopo la rapina e aggressione del 30 aprile in piazza Spadolini: un 40enne finalmente denuncia di essere stato aggredito da un gruppo di giovanissimi dopo che, a causa loro, è finito all'ospedale con una caviglia rotta. Questo passo squarcia un muro di silenzio e piano piano arrivano le denunce di altri episodi molto simili.
Così i carabinieri iniziano a indagare e mettono il fila la rapina con pestaggio di un ragazzino cinese di 15 anni fuori dal Copernico avvenuta il 4 marzo. E altre due aggressioni ai danni di ragazzine 15enni, avvenute l'8 e il 10 maggio, sempre nella stessa zona. Alle vittime viene preso il cellulare e, per restituirlo, i giovanissimi aguzzini chiedono in regalo le cuffiette o si prendono i trucchi dallo zaino.
Questa mattina i carabinieri si sono presentati a casa dei cinque ragazzini ritenuti i responsabili di tutta questa paura: una italiana di 16 anni, una marocchina di 15 e una tunisina di 16. Poi ci sono i due maschi: un marocchino di 16 e un romeno di 17. Nessuno di loro era a scuola, ma in due casi non erano nemmeno in casa. Interrogati, i genitori non hanno saputo dire dove fossero i loro figli.
Si è poi scoperto che erano a dormire da amici e lì sono stati prelevati e posti in stato di arresto. Le ragazze sono attualmente in una comunità e i ragazzi al Pratello. Alcuni hanno reagito con strafottenza, affrontando i militari con una risata, tutti sono parsi pienamente consapevoli della gravità delle accuse che gravano sui loro giovanissimi capi.
Aggressione in piazza Spadolini, "Li conosciamo, sono pericolosi"
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