Bologna, la grande frana ora ostruisce il fiume Reno / FOTO

Il fronte dello smottamento a Gaggio Montano si muove al ritmo di un metro al giorno. Tecnici e mezzi impegnati per assicurare il deflusso dell’acqua

La massa di terra piombata nel letto del fiume Reno a Marano di Gaggio Montano

La massa di terra piombata nel letto del fiume Reno a Marano di Gaggio Montano

Gaggio Montano, 4 marzo 2018 – La pioggia battente, lo scioglimento della neve e la piena sempre più grossa nel fiume Reno non aiutano a rallentare la furia della frana che, nella frazione Marano di Gaggio Montano, ha distrutto il piano viabile del vecchio tracciato della Porrettana. Lungo il pendio di circa 700 metri, con un fronte di 150 e una profondità di quasi 10, sta scendendo un milione di metri cubi di terra (FOTO) che ha già raggiunto l’alveo del Reno, dirigendosi minacciosamente verso la zona della linea ferroviaria.

L’ingegnere Emilio Pedone, responsabile del servizio idrogeologico e difesa del suolo dell’Unione dei Comuni dell’Appennino, con il geologo Aldo Fantini dice: «Non nascondo i timori di un negativo andamento della situazione, anche perché le previsioni non promettono niente di buono. Il dissesto scende di circa un metro al giorno. I nostri interventi sono per il momento lievi nella parte alta, mentre l’attenzione è tesa in particolare a evitare l’ulteriore restringimento del Reno per non mettere in crisi la ferrovia». Da domani entrano in azione altri escavatori. Chi si occupa per conto della Regione della situazione idraulica del fiume è il geometra Marco Rami: «Stiamo lavorando per abbassare il livello dell’acqua – sottolinea – in modo che, nel caso si formasse un invaso, l’acqua possa passare sopra a un bacino non molto alto».

I dirigenti della Rete ferroviaria italiana stanno monitorando anch’essi il fenomeno; per il momento non ci sono gli estremi per particolari interventi. Dopo la visita di venerdì a Marano per verificare la situazione, il prefetto Matteo Piantedosi si mantiene aggiornato: «Sono fiducioso che la professionalità dei tecnici, degli Enti preposti e dei volontari possa superare questa criticità al più presto».

Piantedosi è in costante contatto con il sindaco di Gaggio Maria Elisabetta Tanari, con i carabinieri, con le forze dell’ordine e i volontari della Protezione civile coordinati da Lorenzo Tamarri. «L’andamento del fenomeno è monitorato minuto per minuto – assicura Tanari –, la situazione è però preoccupante. Alla famiglia di Marano che ha dovuto lasciare la sua abitazione abbiamo messo a disposizione l’appartamento della località Battuta Bianca confiscato alla mafia e assegnato dal Comune alla Protezione civile». Per il momento riguardo gli altri quattro appartamenti vicini alla zona, tutte seconde case, non si è deciso per lo sgombero degli arredi. Per domani alle 11,30 è stato convocato dal sindaco il Comitato operativo comunale per un ulteriore punto della situazione.

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