Bologna, dopo derby Virtus, "Non eravamo pronti, la Fortitudo ha meritato di vincere"

Ramagli rende l'onore delle armi agli eterni rivali. "Non siamo mai stati vicini a vincere"

Andrea  Michelori in azione contrastato da Nazzareno Italiano e Justin Knox (LaPresse)

Andrea Michelori in azione contrastato da Nazzareno Italiano e Justin Knox (LaPresse)

Bologna, 15 aprile 2017 – E’ stata una Virtus Segafredo sottotono quella sconfitta nel derby 105. Il derby di ritorno del PalaDozza (guarda qui le foto delle coreografie e del match) ha visto il successo dei cugini biancoblù, per una Virtus che in base a risultati di questa sera delle dirette concorrenti Treviso (in casa con Udine), Ravenna (A Chieti) e Trieste (a Jesi), potrebbe ritrovarsi quarta a 40’ dal termine della stagione regolare.

“E’ stata una partita condizionata dal nostro inizio molto soffice, non siamo mai riusciti a riaprirla completamente anche se non si è mai chiusa, ma quell’inizio è stato fondamentale per indirizzare tutto – conferma il tecnico bianconero Alessandro Ramagli - La Fortitudo ha preso in mano il match con autorità e intensità, e noi non ci siamo fatti trovare pronti. Abbiamo tirato tanto da 3, ma spesso sono stati tiri aperti e non li abbiamo messi”. Il tecnico livornese, che a fine conferenza stampa ha abbracciato il “dirimpettaio” Boniciolli, ha sottolineato i meriti della Fortitudo.

image

Hanno meritato, prendendo in mano la gara e conducendola e poi l’hanno chiusa. Per noi non dico sia stata una lezione, ma qualcosa su cui meditare si. Noi non eravamo pronti, sappiamo che da adesso in avanti ogni partita sarà tipo questa. Drante il match ci siamo avvicinati, ma sono stati bravi loro a capitalizzare qualche possesso difficile e a ricacciarci a distanza. E’ vero che non abbiamo mai smesso di giocare, ma non siamo mai stati vicini a vincerla. Se facessimo come nel pugilato e ci mettessimo a contare i punti, loro ne hanno messi a segno molto più di noi, la vittoria della Fortitudo è cristallina”.

image

Decisivo Mancinelli, anche con due tiri da 3. “Non è che lo abbiamo battezzato, lui è un campione e li ha messi. Il problema è stato l’inizio, perché quando devi rimontare poi ogni azione è decisiva, dopo essere partiti in quel modo non avevamo margine per nessun tipo di errore”.

Sorpresi dal loro approccio? “No, sarebbe stato da presuntuosi pensare che non avrebbero iniziato in quel modo. Sono cose che paghi, noi abbiamo chiuso il primo tempo sotto di 8 ed è stato un affarone, ma poi abbiamo mantenuto una discontinuità che non ci ha permesso di rientrare davvero. Adesso abbiamo da risolvere qualche criticità fisica, non lo dico come scusante, ma se qualcuno non è a posto deve tornare a posto per i playoff”.

Lawson? “E’ stato condizionato, lui per noi sia un giocatore importante, ed è lontano da una condizione ottimale. Ora il derby è finito, non serve portarselo dietro così come non ci siamo portati dietro quello dell’andata: ogni partita però ti deve dare uno spunto, e anche qui qualcosa c’è”.

A parlare a nome della squadra è capitan Michelori. “Abbiamo provato a raddrizzarla, ma ci aspettavamo di fare un altro tipo di gara. La partenza è stata un gap che non siamo riusciti a colmare, subendo la loro fisicità, e solo dopo il cambio di campo abbiamo difeso in modo migliore. C’è da imparare, e la parte positiva è che pur giocando male siamo rimasti in partita fino alla fine. Ma meritata da loro. E’ tutto l’anno che abbiamo qualche acciacco, qualche problema: ora siamo in ripresa, e i playoff saranno un campionato a parte. Volevamo chiudere la regular season nel modo migliore, ci credevamo, ma tutto è stato pregiudicato dall’inizio. Nei playoff non ci sarà questo clima caldo, ma nessuno regalerà niente e dovremo cercare di vincere fuori”.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro