Nuovo Dpcm 16 gennaio 2021 e zona arancione: le regole. Domande e risposte

Spostamenti, visite a parenti e amici, coprifuoco, bar e ristoranti, scuola: cosa si può fare e cosa no in Emilia Romagna, Marche e Veneto

I colori delle regioni e le regole della zona arancione

I colori delle regioni e le regole della zona arancione

Bologna, 16 gennaio 2021 – Il nuovo Dpcm, che entra in vigore oggi, 16 gennaio 2021, e lo sarà fino al 5 marzo prossimo, è solo l'ultimo di una lunga serie. Poi ci sono i decreti legge, come quello varato due giorni fa, le ordinanze del Ministero della Salute che cambiano i colori delle regioni, e pure quelle delle Regioni, che talvolta vengono sovvertite dal Tar: vedi caso delle lezioni in presenza nelle scuole superiori dell'Emilia Romagna. Un groviglio di norme da mal di testa, da aggiornare periodicamente a seconda dei movimenti della curva del Covid. L'Italia, dove si può girare solo indossando la mascherina, è divisa in tre: Lombardia, Sicilia e provincia di Bolzano da domenica finiranno in zona rossa; Campania, Sardegna, Basilicata, Toscana, Provincia Autonoma di Trento e Molise restano in giallo; dal 17 gennaio si tingono d'arancione le Marche, l'Abruzzo, il Friuli Venezia Giulia, il Lazio, la Liguria il Piemonte, la Puglia, l'Umbria e la Valle d'Aosta: vanno a fare compagnia a Emilia Romagna, Veneto e Calabria, che arancioni lo erano già. In pratica, più di metà del Paese risiede in zona arancione. E' bene fare un po' di chiarezza, dunque, per capire la sostanza delle regole in quest'area. Procediamo per domande e risposte in modo da risolvere i dubbi che possono tormentarci in queste ore.

Il bollettino Covid del 16 gennaio: i dati

Spostamenti in zona arancione: è possibile andare in un altro comune?

In linea di principio sono vietati tutti gli spostamenti che ci portino fuori dai confini comunali, ma ci sono delle eccezioni. Le solite, cioè quelle che dal marzo scorso possiamo recitare a memoria: motivi di lavoro, salute e necessità. Le quali vanno annnotate sul modulo previsto per l'autocertificazione. C'è poi un'altra deroga, che riguarda chi vive nei comuni con una popolazione fino a 5mila abitanti: ci si può muovere liberamente, tra le 5 e le 22, entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune (quindi eventualmente anche in un’altra regione), con il divieto però di spostarsi verso i capoluoghi di provincia.

In ogni caso, inoltre, è consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, anche per le seconde case fuori dalla regione, come hanno specificato nel pomeriggio fonti di Palazzo Chigi.

Autocertificazione da scaricare e stampare

E' ancora in vigore il coprifuoco?

Sì, il Dpcm conferma il coprifuoco tra le 5 e le 22. Oltre tali orari (quindi tra le 22 e le 5) è possibile spostarsi esclusivamente per motivi di lavoro, salute o necessità;

Le visite ad amici e parenti sono ammesse?

In questo caso la risposta arriva direttamente dall'ultimo decreto legge ed è positiva: Lo spostamento verso una sola abitazione privata abitata è consentito, una volta al giorno, in un arco temporale compreso fra le ore 5 e le ore 22, e nei limiti di due persone ulteriori rispetto a quelle ivi già conviventi, oltre ai minori di anni 14 sui quali tali persone esercitino la potestà genitoriale e alle persone disabili o non autosufficienti conviventi”. La visita, in zona arancione, è ovviamente permessa senza superare i confini comunali”.

I negozi sono aperti?

Sì, a condizione ovviamente che assicurino la distanza interpersonale di almeno un metro, lo scaglionamento degli ingressi e che espongano un cartello con il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente all'interno dell'esercizio.

Nei giorni festivi e prefestivi sono chiusi i negozi presenti all'interno di mercati, centri commerciali, gallerie commerciali, parchi commerciali ed altre strutture ad essi assimilabili. Fanno eccezione, tuttavia, farmacie, parafarmacie, presidi sanitari, punti vendita di generi alimentari, di prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi ed edicole.

E bar e ristoranti?

In zona arancione sono sospese le attività dei servizi di ristorazione, fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie. Però è sempre ammessa la consegna a domicilio. Quanto all'asporto, invece, bisogna distinguere: fatto salvo il divieto di consumo sul posto, i bar possono essere attivi fino alle 18, i ristoranti fino alle 22.

Anche in questo caso esistono delle eccezioni. Restano aperti, infatti, gli esercizi che si trovano all'interno di ospedali, aeroporti, porti, interporti e nelle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo le autostrade e gli itinerari europei E45 e E55. Resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti. 

Scuola in presenza?

La materia è complessa, nel senso che dipende dalla regione. Partiamo dal semplice, allora. La scuola dell'infanzia, il primo ciclo di istruzione (elementari e medie) e i servizi educativi per l'infanzia continuano a svolgersi in presenza, con uso obbligatorio di dispositivi di protezione delle vie respiratorie salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina.

Le scuole superiori adottano forme flessibili nell'organizzazione dell'attività didattica in modo che almeno al 50 per cento e fino a un massimo del 75 per cento della popolazione studentesca sia garantita l’attività didattica in presenza. Per il resto si ricorre alla didattica a distanza. E qui intervengono le ordinanze delle Regioni. Le Marche, per esempio, hanno optato per la Dad al 100% fino al 31 gennaio. L'Emilia Romagna aveva adottato un provvedimento analogo con il termine del 23 gennaio, ma ieri il Tar ha sospeso il provvedimento. Quindi Bonaccini ha annunciato: “Da lunedì prossimo, 18 gennaio, riprenderanno le lezioni in presenza alle superiori al 50%".

Sono sospesi i viaggi di istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche.

E' possibile passeggiare? E fare sport?

Sì, l'attività motoria all'aperto è consentita, così come è possibile fare sport anche all'aperto, aree attrezzate e parchi pubblici compresi, se aperti.

L’atleta deve rispettare la distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri dalle altre persone (1 metro per l'attività motoria), tranne nel caso in cui si tratti di congiunti conviventi, di minori o persone non completamente autosufficienti.

C'è poi il problema di chi deve andare in un altro comune per l'attività sportiva. Ebbene, il Dpcm lo consente, ma in questo caso bisogna far ricorso all'autocertificazione per giustificare lo spostamento.

Palestre e piscine, comunque, restano chiuse. Allo stesso modo, restano banditi gli sport di contatto e l’attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e l’attività formativa di avviamento relative agli sport di contatto nonché tutte le gare, le competizioni e le attività connesse agli sport di contatto.

Sci, quando riaprono gli impianti?

Le piste restano chiuse fino al 15 febbraio, poi si vedrà.

Gli alberghi sono aperti?

Sì. Ovviamente devono rispettare tutti i protocolli, soprattutto in materia di igiene e distanziamento.

Feste, discoteche, cinema e teatri: come ci si diverte?

Bisogna ingegnarsi e trovare forme alternative. Vietate le feste, comprese quelle a sfondo religioso. In casa, poi, è fortemente raccomandato di non ricevere persone diverse dai conviventi, salvo che per esigenze lavorative o situazioni di necessità e urgenza.

Lo svolgimento delle manifestazioni pubbliche è consentito soltanto in forma statica, a condizione che siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento.

Discoteche? Neanche a parlarne. Sospesi anche gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi anche all'aperto.

E i musei?

Le mostre sono sospese. Musei, biblioteche e gli altri luoghi della cultura restano chiusi al pubblico, ad eccezione delle biblioteche che offrono i servizi su prenotazione e degli archivi.

E' possibile andare a messa?

Sì, le funzioni religiose con la partecipazione di persone possono svolgersi nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni.

Il testo del Dpcm (pdf)

Il Decreto legge di gennaio (pdf)