Irst, l’accusa di un ex consulente: "Picchi di radiazioni"

Documento inviato a comitato, Comune e ministero. L’istituto: ‘Tutto in regola, nessun pericolo’

L’ingresso dell’Irst di Meldola

L’ingresso dell’Irst di Meldola

Forlì, 16 novembre 2016 – Il documento sta circolando da qualche mese: l’hanno ricevuto il sindaco di Meldola Gian Luca Zattini, il direttore generale dell’Ausl Romagna Marcello Tonini e il ministro della Salute Beatrice Lorenzin (tra gli altri anche a Raffaella Sensoli, consigliera regionale del Movimento 5 Stelle e vicepresidente della commissione politiche sociali Emilia Romagna). A firmarlo, su richiesta del comitato Salute e Ambiente Meldola e Valle del Bidente, è Marcello Benassi, fisico ed ex consulente esterno dell’Irst di Meldola. All’interno dell’istituto, Benassi è stato fino a giugno colui che controllava gli effetti della produzione di farmaci. E mette in guardia sul pericolo radiazioni: «Picchi che superavano i livelli previsti dalla legge». L’intervista completa è sul Carlino di mercoledì.

La loro valutazione sarebbe stata «errata e faziosa». A suo parere, andrebbero montate alcune protezioni che, invece, la ditta che si occupa dei macchinari e della loro manutenzione non ha intenzione di approntare. Si tratta della AAA, Advanced Accelerator Applications, azienda con sede in Francia e un ufficio anche all’Empire State Building di New York. Benassi scrive nero su bianco, per di più, di essere stato allontanato per questo motivo dall’istituto: «Il direttore generale Giorgio Martelli mi ha intimato di evitare ogni comunicazione ufficiale sulla questione». Questo colloquio sarebbe avvenuto l’11 novembre 2015. «Poco dopo il dottor Martelli comunicava al sottoscritto che a giugno 2016 il mio incarico sarebbe scaduto, senza addurre motivazioni ufficiali». Benassi ricorda, a sostegno della propria credibilità, di avere 1.800 citazioni delle proprie pubblicazioni in altri lavori scientifici: chi è arrivato poi al suo posto «non è superiore a 5».

L’Irst risponde che le tecnologie chieste da Benassi stanno per arrivare: c’è già l’ok della AAA, non ancora quello del ministero. Mentre il suo contratto non era rinnovabile: è stato però invitato a partecipare al bando, ma ha rifiutato. L’istituto ribadisce che non ci sono rischi per la popolazione e le emissioni sono sotto controllo.

Il comitato si era rivolto a Benassi per avere chiarimenti sulla correlazione tra radioattività e «i recenti casi di leucemia infantile» a Meldola. Su questo, la risposta di Benassi è chiara: «Non si può affermare che esista una sicura relazione di causa-effetto tra radioattività dovuta al complesso Irst-AAA e leucemia. Tuttavia l’unica azione preventiva raccomandata dalla stessa Associazione Italiana Ricerca per il Cancro consiste nel limitare il più possibile l’esposizione a radiazioni pericolose».