Mercatone Uno, 10 indagati. Sequestro da 170 milioni / VIDEO

Perquisiti gli ex soci ed amministratori accusati di aver 'spogliato' il Gruppo di oltre 300 milioni di euro. Tra questi il patron Cenni e l'altro socio storico Valentini

Uno dei 79 punti vendita del Mercatone Uno in Italia (Schicchi)

Uno dei 79 punti vendita del Mercatone Uno in Italia (Schicchi)

Imola, 19 gennaio 2017 - Perquisizioni agli ex soci e amministratori del Gruppo Mercatone Uno: operazione della guardia di Finanza nei confronti di 10 persone, indagate per bancarotta fraudolenta patrimoniale per distrazione: sono accusate di aver “spogliato”, attraverso una serie di sofisticate manovre finanziarie e societarie, la struttura commerciale per oltre 300 milioni di euro.

Il patron del Mercatone Uno e alcuni suoi famigliari sono tra i 10 indagati. Romano Cenni, fondatore dell'azienda imolese, è sospettato, insieme a Elisabetta, Susanna e Micaela Cenni e altre sei persone, fra cui l'altro socio storico Luigi Valentini, di aver distratto, dal 2005 al 2013, 300 milioni di euro dal Mercatone Uno, facendoli convergere in una società, la Cve srl, creata ad hoc.

Disposto dal gip il sequestro preventivo delle quote della CVE srl in cui sono, secondo il quadro accusatorio, illecitamente confluiti i numerosi immobili (presenti su tutto il territorio nazionale e del valore di 170 milioni di euro) di cui il Gruppo era in possesso e dove ancora vengono esercitate le attività commerciali.

Le indagini, condotte dagli uomini del nucleo di polizia tributaria di Bologna sotto la direzione del pm Michele Martorelli, si sono concentrate su alcune complesse operazioni societarie straordinarie, poste in essere tra il 2005 ed il 2013, "riconducibili ad un unico disegno ideato e finalizzato a depauperare il patrimonio dell’azienda privandola tra l’altro delle garanzie per le esposizioni esistenti soprattutto verso il sistema bancario", scrive la Finanza in una nota.

In particolare, è stato accertato "come tali beni siano stati ceduti ad un fondo immobiliare lussemburghese (per poi successivamente passare alla CVE Srl, una vera e propria “società cassaforte” costituita ad hoc) che era riconducibile ai soci della holding imolese, ma che il prezzo di tale vendita sia stato pagato utilizzando di fatto le stesse risorse finanziarie aziendali". Tali operazioni hanno contribuito, secondo la Finanza, in maniera determinante a provocare il dissesto finanziario che ha condotto il Gruppo Mercatone Uno, meno di due anni fa, a richiedere e ottenere l’ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria speciale per le grandi imprese in crisi (cosiddetta Legge Marzano).

IL PROCURATORE CAPO - "Noi ci siamo mossi, non solo nell'interesse della giustizia, ma anche soprattutto nell'interesse dei creditori e dei lavoratori. Il sequestro preventivo va in questa direzione": lo ha detto il procuratore capo di Bologna, Giuseppe Amato, che ha aggiunto: "E' un'operazione che riesce a coniugare le esigenze del processo penale con quelle dei lavoratori della Mercatone Uno. Il mantenimento di questi beni nella disponibilità delle future iniziative anche dei commissari giudiziali credo che possa lasciare ben sperare anche sulla sorte della società".

Il passivo della Mercatone Uno all'atto di ammissione alla procedura di amministrazione straordinaria delle grandi imprese in stato di insolvenza, nell'aprile 2015, ammontava a circa 520 milioni di euro.