Sospesi i tre bulli, ma l’atmosfera è rovente. E c’è chi prova a farsi giustizia da solo

I compagni della vittima li attendono all’entrata e li spintonano. Sospesi anche loro

Un'immagine d'archivio di bullismo (Newpress)

Un'immagine d'archivio di bullismo (Newpress)

Ravenna, 18 aprile 2015 - TIENE BANCO l’episodio di bullismo avvenuto mercoledì all’uscita della scuola media di in un paesino del Forese. Il consiglio di classe ha sospeso 5 studenti. Si tratta dei tre protagonisti dell’aggressione, tutti appartenenti alla stessa classe (la vittima è di un’altra sezione). Il giorno dopo l’episodio due amici della vittima (poi sospesi anche loro) hanno provato a farsi giustizia da soli: hanno bloccato e preso a spinte due dei presunti aggressori. Sono quattro i ragazzini identificati, tre 12enni e un 13enne: vista l’età, è possibile non vi siano strascichi penali. Una situazione incandescente: i carabinieri della locale stazione si sono già proposti per degli incontri in aula.

 

«È ACCADUTO fuori dalla scuola. Ma i ragazzi sono il nostro primo pensiero, quindi abbiamo agito immediatamente». A parlare è il dirigente della scuola media dei ragazzini protagonisti dell’episodio di bullismo di mercoledì.

Preside, sono stati presi provvedimenti disciplinari nei confronti dei ragazzini?

«Sì, sono stati sospesi da scuola per diversi giorni. Sperando che questo provvedimento porti ad un’adeguata riflessione da parte loro».

Ha incontrato i genitori?

«Alcuni li ho visti di persona, con altri ci siamo sentiti per telefono».

Qual è stata la loro reazione?

«Sono stati molto collaborativi. La madre del ragazzo che ha dato il via all’aggressione era molto addolorata, mortificata. La madre di chi ha filmato la scena era disperata, non voleva credere fosse successo».

E con i ragazzini coinvolti ha parlato?

«Sono stati i loro insegnanti a farlo».

Quando entrà in vigore la sospensione?

«Nei prossimi giorni. I provvedimenti disciplinari sono stati presi il giorno dopo che era successo il fatto, il giovedì. La mattina alle 8 sono arrivati i carabinieri e hanno voluto parlare con i docenti. Nel pomeriggio ho convocato il consiglio di classe durante il quale è stata decisa la sospensione».

Lei ha avuto modo di vedere il video?

«Sì, lo abbiamo fatto per cercare di ricostruire tutta la vicenda. Abbiamo parlato anche con altri ragazzini che erano in un modo o nell’altro a conoscenza dei fatti. La chat di WhatsApp nella quale hanno inserito il video viene usata per le comunicazioni scolastiche, per i compiti. Certo non è nata per essere usata in modo così sconsiderato».