REDAZIONE ANCONA

Operetta Jesi, 'L'Acqua cheta' al Pergolesi

In scena con la compagnia anche l'amministratrice della Fondazione Pergolesi Spontini, Lucia Chiatti

In scena “L’Acqua Cheta” di Augusto Novelli e Giuseppe Pietri

Jesi (Ancona), 17 gennaio 2019 – Al teatro Pergolesi di Jesi torna l’operetta: domenica (ore 16,30) va in scena “L’Acqua Cheta” di Augusto Novelli e Giuseppe Pietri, con la compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930, di Cingoli, la più antica compagnia di operette italiana. Sul palco per l’occasione anche l’amministratrice della Fondazione Pergolesi Spontini Lucia Chiatti, diplomata al conservatorio.

“Le acque chete... rovinano i ponti”! È intorno a questo antico detto popolare toscano che si dipana la vicenda de “L’Acqua Cheta”, messa in scena per la prima volta il 27 novembre 1920 al Teatro Nazionale di Roma. “È nata l’operetta italiana”! fu il commento entusiasta di pubblico e critica, che ne decretarono il trionfo grazie alla fresca spontaneità della musica e della vicenda. In scena, le vicissitudini di una famiglia fiorentina movimentata dagli amoreggiamenti delle due graziose figlie, quindi una storia come tante, una storia “popolare”.

A rappresentarla domenica al Pergolesi di Jesi è la Compagnia Gabrielli-Campagnoli 1930 la quale quest’anno festeggia il suo 90esimo anno di attività. Nata appunto nel 1930 grazie alla passione e all'infaticabile dedizione del prof. Otello Gabrielli, violoncellista cingolano, che in questo modo ha avvicinato e fatto conoscere questa forma di spettacolo alle nuove generazioni del luogo, la Compagnia ha sempre mantenuto la caratteristica principale di mettere in scena le operette “come si faceva una volta”, con scenografie e costumi accurati, la presenza di un’orchestra e dando spazio ad una prosa frizzante, genuina e molto divertente.

Saliranno sul palcoscenico jesino 40 artisti non professionisti, di cui 15 cantanti/attori, 8 ballerini e 17 coristi. Il Maestro Carlo Morganti dirige il “Time Machine Ensemble”, formazione nata per volontà di Casa Musicale Sonzogno e con il coinvolgimento della Fondazione Pergolesi Spontini, che coinvolge giovani solisti con l’obiettivo di realizzare progetti di riscoperta di grandi autori del Novecento o nuovi concept originali di spettacolo. Il Coro polifonico Vox Nova di Fabriano è diretto dal Maestro Alberto Signori. La regia è di Franco Bury, le coreografie sono di Elisabetta Corinaldi e Beatrice Strappa.

Andando a scavare alle radici de “L’Acqua Cheta”, si scopre che l’operetta si sviluppa attorno alla trama di una commedia omonima scritta dal ventunenne fiorentino Augusto Novelli e andata in scena per la prima volta al Teatro Alfieri di Firenze nel 1908 riuscendo a tenere il cartellone per ben 44 sere e incassando 47.000 lire, davvero una bella somma per quei tempi. Info e biglietti (da 15 a 20 euro): 0731 206888.