Admed, chiusura col botto. L’assessore non si sbilancia, frecciate e fischi sul palco: "Allora andremo a Pesaro"

Botta e risposta in diretta con il direttore artistico del festival, Giovanni Seneca, che aveva chiesto alla Bertini previsioni per la prossima edizione della kermesse "Un bar dentro l’anfiteatro romano? Non è possibile". E il pubblico disapprova.

Admed, chiusura col botto. L’assessore non si sbilancia, frecciate e fischi sul palco: "Allora andremo a Pesaro"

Il direttore artistico del festival Admed, Giovanni Seneca, con l’assessore Bertini

Il festival Adriatico Mediterraneo ai saluti? Botta e risposta tra il direttore artistico di AdMed, Giovanni Seneca, e l’assessore alla Cultura del Comune dorico, Anna Maria Bertini. Che prima di scendere dal palco viene fischiata dal pubblico. Gelo e stupore all’anfiteatro romano. È accaduto due giorni fa, verso le 22, in occasione dell’ultima serata del tradizionale festival – appuntamento fisso a livello (inter)nazionale – giunto ormai alla sua diciottesima edizione. Dopo l’apertura degli Areasud, proprio mentre c’era il cambio di allestimenti sul palcoscenico, a prendere la parola per salutare il pubblico e consentire il corretto svolgimento dei lavori di tecnici e fonici, è stato Seneca, musicista e docente, patron della kermesse. Che dopo un breve resoconto dell’edizione del 2024, ha chiamato sul palco l’assessore Bertini per ringraziarla pubblicamente e chiederle una previsione sul 2025. La numero uno della Cultura anconetana, però, non si è sbottonata più di tanto: "Non voglio sbilanciarmi", ha risposto lei, mentre tutt’intorno, davanti al pubblico, gli addetti preparavano il palco per l’arrivo di Eugenio Bennato, che sarebbe salito di lì a poco. "Non si sbilancia? – la replica di Seneca – Vorrà dire che per il 2025 andremo a Pesaro". È stata di questo tenore la frecciatina del direttore artistico, che ha riscosso timidi applausi e risatine del pubblico. All’anfiteatro, nonostante le temperature agostane, è calato il gelo. L’assessore ha ripreso glissando e ringraziando gli sponsor, per poi fare un excursus sull’estate del capoluogo e l’anfiteatro: "Quest’anno è stato fondamentale il contributo e l’apporto della Soprintendenza. Stanno cambiando alcune cose a livello nazionale e locale. Quindi, avremo una nuova configurazione di quelli che saranno i soggetti che lavoreranno all’interno dell’anfiteatro. Una nuova configurazione che ci permetterà in modo differente di poter potenziare il pubblico. Oggi abbiamo 750 presenze – ma poi si corregge – 750 posti, scusate, e per il prossimo anno il mio intento è aumentarli, aumentare gli spazi e – esita – il palco".

Proprio in quel secondo di esitazione, s’inserisce Seneca: "Un bar, consiglierei un bar", le dice sorridendo. Dal pubblico, partono scroscianti applausi per il direttore artistico, ma l’assessore replica: "Il bar? Non è possibile qui. Il bar se siamo bravissimi utilizzeremo quello del Duomo, se riusciremo ad attivarlo". È a quel punto che partono fischi e versi di disapprovazione verso Bertini. Che allarga le braccia imbarazzata e fa "Ehhh". Seneca, per riportare la calma, smorza i toni: "Va bene dai, mi impegno io a trovare qualcuno che possa avere i requisiti della Soprintendenza". Ma l’assessore tira dritto per la sua strada: "Indipendentemente da questo, quella del prossimo anno sarà una stagione più intensa, che vedrà anche più soggetti coinvolti. Non solo soggetti locali, perché intendiamo estendere la collaborazione anche a livello nazionale. Poi ci lavoreremo insieme". Prima di tornare al suo posto, Bertini si è assentata una decina di minuti. Poi, rieccola fra il pubblico.

Intanto, Seneca esprime soddisfazione per le 10mila presenze anche da fuori regione: "Coniugare il divertimento all’aspetto culturale senza ricorrere a facili attrattive massificate è stata la nostra scommessa vinta. C’è stato il pieno ovunque. La città continua ad avere sete di un momento di intrattenimento e di riflessione intenso e articolato che la caratterizzi e la identifichi. Siamo già al lavoro per il 2025 per ampliare ancora di più il programma e recuperare altri spazi di Ancona, che è un teatro a cielo aperto da valorizzare e far conoscere. Grande assente il porto, uno degli spazi distintivi del festival: lavoreremo per recuperarlo. Infine, la mia speranza è che il Comune e gli enti, visti i risultati, possano dare ancora più risalto all’AdMed per soddisfare i tanti appassionati che ogni anno ci attendono con ansia".

Nicolò Moricci