REDAZIONE ANCONA

Aggredita da uno studente: "Ora ritirate la denuncia"

Il ragazzo accompagnato dal padre è andato sotto la casa della 56enne. Lettera di una giovane del Mannucci: "Quella signora poteva chiamare la polizia".

I controlli della polizia

I controlli della polizia

"Sono solo una studentessa e non voglio parlare delle dinamiche di quella mattina, poiché ho visto e sentito poco e potrei riportare solo quello che mi è stato raccontato dall’unica ragazza lì presente. Tuttavia sono stanca di stare in silenzio davanti a certe cose. Non c’è l’ho con l’articolo pubblicato perché in effetti quanto riportato è successo, ma perché non sono state descritte tutte le dinamiche?". Queste parole appartengono a una studentessa del liceo artistico ‘Mannucci’ e fanno riferimento all’aggressione avvenuta la settimana scorsa da parte di uno studente anconetano di 18 anni nei confronti di una donna di 56 anni residente in via Canale, a pochi passi dalla sede scolastica. La vittima dell’aggressione, presa a calci in faccia e sul corpo, è finita in pronto soccorso, ha una prognosi di 30 giorni e ha deciso di denunciare l’accaduto. La polizia ha acquisito l’esposto e ricostruito l’accaduto anche grazie a dei testimoni, in attesa che la direzione scolastica del ‘Mannucci’ faccia i propri passi con il 18enne, sebbene i fatti siano avvenuti all’esterno delle mura scolastiche.

Una vicenda tutt’altro che risolta, specie dopo la decisione del ragazzo, accompagnato dal padre, di andare sotto casa dell’aggredita per chiedere alla donna di ritirare la denuncia nei suoi confronti. Non sarebbe stato un approccio benevolo, accompagnato magari dalle scuse per quanto commesso. Un approccio non diretto con la vittima dell’aggressione, ma attraverso un familiare, proprio sotto il palazzo di via Canale dove da mesi, dal mattino al pomeriggio, in area privata si radunano nutriti gruppi di studenti e di giovani. Una richiesta, cancellare l’esposto, presentata in maniera perentoria, prima che i due si allontanassero dall’area. Il gesto è stato di una gravità assoluta e dunque il ragazzo rischia conseguenze penali e disciplinari a scuola.

Nella lettera ricevuta in redazione ci sono altri spunti: "Si parla di droga, ma sabato scorso la polizia assieme alla squadra cinofila è venuta a fare una controllo sotto scuola poco prima delle 8 e non hanno trovato nulla – prosegue la mail – Quella è una semplice zona di passaggio che collega le fermate del bus a due scuole con centinaia di studenti, il ‘Mannucci’ e il classico ‘Rinaldini’. Se il problema era così serio perché la signora non ha chiamato prima la polizia? Mi dispiace che sia stato uno studente della mia scuola, già etichettata da anni e sempre discriminata. Anche noi vogliamo essere ascoltati".