
Il presidente dell’Ap, Vincenzo Garofola, illustra le attività del porto di Ancona, le strategie e le opportunità future
Lo scalo di Ancona porta d’Europa verso l’oriente e hub di collegamento del traffico commerciale nel Mediterraneo. L’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale ha presentato alla Transport Logistic Fair di Monaco, la principale fiera internazionale della logistica, il programma di miglioramento e potenziamento delle infrastrutture del porto dorico. La kermesse tedesca è stata l’occasione per l’AP e il suo presidente, Vincenzo Garofalo, per fare chiarezza sulle strategie di sviluppo dell’immediato futuro.
Il potenziamento delle banchine 19-21 sarà concluso entro settembre 2025 per realizzare un nuovo terminal traghetti; la costruzione della banchina 27 sta rispettando le tempistiche previste e il cantiere dovrebbe terminare nel 2029. È prossima l’uscita del bando di gara per il dragaggio delle banchine commerciali, i cui lavori dovrebbero essere avviati nei primi mesi del 2026 e concludersi nel medesimo anno. In avvio anche i lavori per l’infrastruttura di cold-ironing per l’elettrificazione delle banchine traghetti del porto.
Il futuro del porto di Ancona è stato presentato illustrando le caratteristiche della Penisola, destinate ad accogliere il traffico traghetti Ro–Ro e Ro–Pax, con la conseguente riconfigurazione delle attività nel porto storico di Ancona: "Ancona svolge un ruolo primario in Adriatico per i traffici marittimi _ si legge in una nota diffusa dalla Port Authority _. Nel 2024, i passeggeri sono stati più di 927 mila, grazie alle linee di collegamento dei traghetti con Grecia, Croazia, Albania, e Montenegro in estate, più di 100 mila i crocieristi. Il traffico merci è stato di 9,5 milioni di tonnellate. Uno scalo polifunzionale su cui l’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale sta investendo per valorizzare tutti i settori produttivi presenti".