
di Raimondo Montesi
Andare per mostre a Pasqua e a Pasquetta. È un classico, soprattutto se il tempo è incerto. Ma in realtà si possono fare entrambe le cose: un giorno dedicato alla cultura e uno alle scampagnate. Le occasioni ad Ancona non mancano. Vedi "Terra sacra", la grande mostra alla Mole Vanvitelliana dedicata all’incontro ideale tra arte contemporanea e arte del passato, quella ferita dal terremoto che ha colpito l’entroterra marchigiano. Molte opere danneggiate dal sisma si trovano proprio alla Mole, in uno speciale deposito, per essere restaurate. Una collettiva che tra la A di Claudio Abate e la Z di Zerocalcare, accoglie opere di artisti come Gino De Dominicis, Pietro Masturzo, Gregorio Botta, Leonardo Cremonini, Franco Fanelli, Gina Pane, Quayola, Titina Maselli, Salvo, Flavio Favelli, Franco Piavoli, Roberto Pugliese (suoi i 12 enormi tronchi cavi sospesi con diffusori alle estremità da cui esce musica), Renato Birolli, Franco Pinna e Pino Pascali. La mostra è aperta dalle ore 10 alle 19 (ingresso 8 euro; ridotto 6).
La Mole ospita poi la mostra fotografica "Frida Kahlo. Una vita per immagini", titolo molto chiaro. Niente dipinti, ma solo fotografie. Per chi dell’artista messicana ama anche la sua immagine ‘iconica’ ci sono un centinaio di scatti che ne ripercorrono la straordinaria, controversa esistenza, compreso il contesto in cui nacque e crebbe (il Messico rivoluzionario di Pancho Villa ed Emiliano Zapata). Inutile dire che in diverse foto compare Diego Rivera. L’incontro con il celebre muralista è la vera e propria svolta nella vita della Kahlo, oltre all’incidente che la menomò per sempre.
Si resta sempre alla Mole per le mostre del Museo Omero, che nell’ex lazzaretto ha la sua sede. "L’anima della materia: il volto degli apostoli tra testimonianza e destino" valorizza le opere di Antonio Amodio, che ha creato dodici dipinti e dodici sculture in legno di cedro dedicate all’interpretazione del volto degli apostoli. La pittura materica di Amodio qui si è espansa nella piena tridimensionalità della scultura lignea. Le sculture, fruibili tattilmente, suggellano l’incontro tra arte e sostenibilità ambientale: sono state fatte con il legno degli alberi caduti il 23 agosto 2020 durante una forte tempesta a Verona. Orario: 10-13 e 16-19).
C’è poi "Collezione Design", esposizione permanente con cui il Museo Omero esalta oggetti divenuti iconici, come la Moka Bialetti, la radio Cubo Brionvega, la sedia Ghost della Kartell, la macchina da scrivere Valentine della Olivetti e la Vespa Piaggio.