REDAZIONE ANCONA

"Assurdo, noi chiusi e altri colossi sono aperti"

La rabbia del direttore del Cargopier: "Ma al Governo non sanno che qui il 50% del fatturato si fa nei festivi?"

Anche il Cargopier, parco commerciale di Osimo Stazione, ha aperto ieri ma dovrà rimanere chiuso nei festivi e prefestivi. "Chi ci governa non sa forse che noi il 50 per cento del fatturato lo facciamo nei fine settimana e che così fanno andare lo stesso tutta la gente in centro, ad esempio per il corso di Ancona, dove si accalca perché ovviamente le persone non sanno dove andare – polemizza il direttore Massimo Marchetti – Stiamo perdendo tanti soldi, stanno chiudendo diverse attività, sono tutti in difficoltà sia con gli affitti che con il pagamento del ‘condominio’ e con le spese per i dipendenti e tanto altro. Questo è il regalo che ci fa il Governo".

Stessa sorte tocca al centro commerciale Grotte center dell’Aspio di Camerano lì accanto mentre l’Ikea è sempre aperta perché non rientra nelle classificazioni del Dpcm. Come tanti colleghi, Marchetti lamenta pure la "concorrenza" che devono subire: "Non è corretto che qui intorno ci siano colossi aperti". I parchi commerciali erano stati "graziati", differenziati dai centri commerciali in uno dei primi Dpcm, permettendo loro di rimanere aperti sempre. Poi è cambiato tutto e anch’essi adesso vengono considerati come i centri commerciali chiusi. "Noi abbiamo tutti i negozi sulla strada praticamente. Tanti nostri negozi affacciano sulle parti comuni e sono all’aperto, non abbiamo nemmeno una galleria chiusa eppure non veniamo paragonati ai negozi di vicinato come invece bisognerebbe fare, siamo al pari degli altri in questo senso. Abbiamo gli ingressi dei nostri negozi distanti almeno 20-25 metri, per quale motivo dobbiamo essere chiusi e rimanere svantaggiati? Ho già scritto al Prefetto e al presidente della Regione Marche prima di Natale in merito a questo discorso".

L’impatto economico sui lavoratori è forte: "Il problema non riguarda solo me, il problema è per 150 famiglie, tutte le persone che lavorano al Cargopier. Noi paghiamo 85mila euro di nettezza urbana, centomila euro di Imu, consumiamo 400mila euro di energia elettrica dall’Astea e nessuno ci ha detto se può venirci in aiuto. Sono demoralizzato e purtroppo ci sono negozi anche importanti che stanno soffrendo. Un esempio è Oviesse che ha fatto anche il negozio nuovo, uno dei cinque in Italia, e non ha potuto lavorare mai. Per non parlare del bar e del ristorante. E’ ora di farci sentire a livello nazionale".

Silvia Santini