REDAZIONE ANCONA

Auto di lusso e Iva evasa, sequestrati 4,5 milioni

I militari della Guardia di finanza di Cerignola, nel foggiano, hanno eseguito un sequestro preventivo, anche per equivalente, per 4,5...

Uno dei militari della Guardia di Finanza di Cerignola (Foggia) al lavoro durante le perquisizioni delle auto di lusso

Uno dei militari della Guardia di Finanza di Cerignola (Foggia) al lavoro durante le perquisizioni delle auto di lusso

I militari della Guardia di finanza di Cerignola, nel foggiano, hanno eseguito un sequestro preventivo, anche per equivalente, per 4,5 milioni nei confronti degli amministratori di concessionarie coinvolte in una indagine su importazione illecita e commercializzazione nel territorio italiano di auto provenienti dall’estero. L’operazione ha permesso, nel complesso, di denunciare all’autorità giudiziaria 33 persone, tra cui 22 titolari di autoconcessionarie, per reati tributari e falso in atti pubblici. Le indagini, coordinate dalla procura di Foggia, sono nate da un controllo fiscale nei confronti di una società cerignolana che ha portato alla luce una maxi frode fiscale per oltre 15 milioni di euro. Acquisizione di informative anche dall’estero e analisi della documentazione inerente all’importazione e alla vendita di oltre 300 autovetture di lusso (Ferrari, Lamborghini, Porsche, Audi, Bmw, Mercedes), hanno permesso di ricostruire il sistema fraudolento creato dal titolare di una società cerignolana e di numerose concessionarie tra Bari, Barletta, Ascoli Piceno, Ancona, Napoli, Salerno, Rimini, Fermo e Teramo. Attraverso fatture per operazioni inesistenti, firme false sulla documentazione utilizzata per le richieste di immatricolazione e attestazioni contraffatte, il gruppo ha sottratto Iva per oltre 4,5 milioni di euro commercializzando le vetture inferiore a quello di mercato. La società di Cerignola, un missing trader, si intestava esclusivamente le fatture di acquisto provenienti da altri Paesi europei e la conseguente emissione di altrettante fatture in favore delle concessionarie italiane, determinando, così, lo spostamento dell’intero debito Iva a proprio carico e sottraendosi completamente agli obblighi di versamento delle imposte. Tale sistema ha seguito due distinti schemi di frode: il primo realizzato mediante la falsificazione delle fatture originali su cui è stata apposta la dicitura di acquisto del bene con il ‘regime del margine’ (nell’ambito della cessione delle autovetture, le operazioni soggette al regime del margine, di cui all’art. 37 c. 2 del D.L. 41/1995, sono esentate dal pagamento dell’Iva); il secondo, invece, è stato attuato attraverso la presentazione presso le Motorizzazioni Civili di falsa documentazione attestante la provenienza degli autoveicoli dalla Repubblica di San Marino e l’avvenuto assolvimento degli obblighi tributari da parte di una società sanmarinese inesistente. In questo modo le concessionarie, prime acquirenti, hanno eluso la normativa fiscale in materia di scambi comunitari che prevede l’assoggettabilità dell’imposta nel paese di destinazione della merce. Il gip di Foggia ha disposto il sequestro di immobili, vetture, disponibilità finanziarie e quote societarie.