Ancona, auto impazzita, ferito in fin di vita. "Il conducente non poteva guidare"

La vittima aveva la patente sospesa. Al 40enne amputate le gambe

Pochi minuti dopo il grave incidente

Pochi minuti dopo il grave incidente

Ancona, 16 novembre 2017 - Il pensionato al volante dellauto piombata addosso alla pensilina dei bus di piazza Ugo Bassi non poteva guidare stando alle indagini della polizia municipale. Una crisi improvvisa, forse figlia del suo quadro clinico pregresso, ha provocato lo spettacolare incidente (FOTO) che rischia di costare la vita ad un nigeriano di 40 anni, Festus Ibohi, ridotto in condizioni gravissime all’ospedale di Torrette. Nella nottata tra martedì e ieri i chirurghi di Torrette gli hanno dovuto amputare entrambe le gambe. L’auto condotta dal pensionato, poi morto, lo ha letteralmente schiacciato addosso al muro della pensilina, provocando danni terribili.

Massimo Tucci, 67 anni, proprio nell’ottobre scorso aveva ricevuto il diniego dalla Commissione Medica Provinciale per mettersi al volante di un mezzo, a causa dei suoi problemi di salute. Un provvedimento a tempo indeterminato, dopo che in passato sia la Prefettura che la Motorizzazione civile di Ancona gli avevano sospeso la patente. Tucci aveva sofferto di crisi epilettiche e questo particolare aveva spinto, più di una volta, le autorità competenti a limitare l’uso dell’auto, anche se il figlio su Facebook, in un accorato sfogo, nega. Qualcosa di molto simile a quanto accaduto nell’ottobre del 2005, quando il conducente della vettura che falciò, uccidendole, due ragazze in piazza Roma, aveva subìto diversi interventi di cardiochirurgia per altrettanti bypass.

Il lavoro della commissione è fondamentale. Specie al momento del rinnovo della patente, in quanto oltre ai problemi di salute il rischio, molto concreto, è quello di mettere a repentaglio la vita di altre persone. Come appunto è accaduto martedì sera al Piano, dove a rimetterci è stato anche il nigeriano. Da quanto è stato possibile ricostruire, a seguito delle indagini portate avanti dalla polizia municipale, pare che Tucci sia stato più volte fermato da una serie di provvedimenti legati alla guida. L’uomo soffriva di crisi epilettiche, fattore che impedisce di mettersi alla guida di un qualsiasi mezzo. Certo, a 67 anni, ancora in un’età non troppo avanzata, è difficile rinunciare all’uso dell’auto, specie quando si è stati sempre abituati ad essere autonomi, specie per gli spostamenti.

L’altra sera il 67enne, conosciuto e stimato, non da ultimo per la sua attività fuori dalle scuole per aiutare i bambini e le famiglie ad attraversare (attività sospesa dal Comune all’inizio di quest’anno scolastico e delegata alla municipale), stava tornando nella sua casa di piazza Ugo Bassi, a pochi metri dal punto dell’incidente. La sua Suzuki Wagon procedeva lungo via Giordano Bruno e poco prima di arrivare in piazza Ugo Bassi Tucci è stato colto dalla crisi improvvisa. L’auto non ha fatto la curva, ma, al contrario, aumentando di velocità, è andata dritta addosso a quella pensilina: «Dopo lo schianto – racconta un testimone oculare – l’auto è rimbalzata indietro, rimanendo in folle con l’acceleratore al massimo dei giri per qualche secondo. Sono stato tra i primi ad andare sul punto dell’impatto ed ho subito capito che l’automobilista era stato colto da un malore».

FESTUS IBOHI era seduto su quella panchina di legno, non distante c’erano dei familiari e dei conoscenti del nigeriano, distrutti dalla dinamica di quell’incidente: «E’ stato terribile – hanno raccontato – non ci siamo accorti di nulla. Solo dopo lo schianto, quando abbiamo visto Festus a terra. Non sapevano cosa fosse accaduto e per quale motivo quella macchina era entrata nello spazio per gli autobus. Ci siamo agitati, alcuni di noi parecchio, era normale».

Nella tarda mattinata di ieri la salma di Massimo Tucci è stata messa a disposizione dei familiari, in particolare dei due figli che adesso potranno disporre il funerale del loro caro. La zona dello schianto è stata transennata e l’enorme macchia di sangue perso dal povero Ibohi coperta con della calce. In tanti ieri mattina, transitando nella zona, si sono fermati per osservare la scena.