
Uno degli autovelox sull’Asse di Ancona
Ancona, 22 ottobre 2021 - Automobilista ‘fotografata’ dall’autovelox a una velocità superiore al consentito fa ricorso al Giudice di Pace che le dà ragione: "La segnaletica per il controllo elettronico della velocità deve essere piazzata non solo sul lato destro della carreggiata in presenza di una doppia corsia di marcia, ma anche su quello sinistro". Sono queste, riassumendo, le parole usate dal Giudice di Pace di Ancona che il 30 giugno scorso ha di fatto condannato il Comune di Ancona a restituire la somma pagata dall’automobilista, complessivamente 193 euro.
Non si tratta di una somma trascendentale, ci mancherebbe, tuttavia siamo di fronte all’ennesimo debito fuori bilancio, uno delle decine che ogni anno l’amministrazione deve coprire attingendo alle risorse comunali: tante piccole somme che alla fine ne fanno una molto più pingue ovviamente a carico della stessa cittadinanza anconetana che magari vorrebbe veder spesi i soldi in altro modo.
Detto questo, il vero problema innescato dalla sentenza, depositata alla fine di settembre, è la scelta molto particolare fatta dal giudice, sentenza che potrebbe rappresentare un precedente e innescare una serie di ricorsi, polemiche e discussioni come avvenuto in passato, ad esempio, per il Comune di Falconara e l’autovelox della variante. La vicenda risale al dicembre 2020 quando l’automobilista si è vista inviare il verbale con la sanzione per aver superato il limite di velocità mentre stava percorrendo una delle strade a doppia corsia per senso di marcia dove la polizia locale gestisce gli autovelox fissi: via Flaminia, Asse nord-sud, via Albertini e via 1° Maggio.
Oltre a pagare la multa comminata, la donna però decide di non darsi per vinta e fa ricorso davanti al Giudice di Pace facendo leva su una sentenza del tribunale di Trento del 2015 che aveva dato ragione a chi sostiene che i cartelli di avviso del controllo elettronico della velocità vanno piazzati su ambo i lati della carreggiata. Il giudice anconetano ha completamente ribaltato, al contrario, altre sentenze, tra cui una molto recente dell’ottobre 2020, e soprattutto un articolo del Codice della Strada secondo cui il posizionamento sul solo lato destro di marcia può essere sufficiente, essendo i cartelli in questione segnali di indicazione e non di prescrizione.
Insomma, non ci sarebbe una norma che obblighi la ripetizione della segnaletica sul controllo della velocità su ambo i lati stradali, eppure la sentenza del giudice di Ancona, come accennato in precedenza, potrebbe rappresentare un vero e proprio grattacapo per l’amministrazione comunale e per il comando di polizia locale del capoluogo. Morale della favola, verbale annullato e Comune condannato a rifondere la somma pagata dall’automobilista.