MARINA VERDENELLI
Cronaca

Azienda distrutta. Rogo alla Baraccola, non c’è traccia di dolo. La Procura archivia tutto

Chiuso il fascicolo sul maxi incendio alla Ds Smith Recycling. Le fiamme sono partite accidentalmente da un quadro elettrico.

Chiuso il fascicolo sul maxi incendio alla Ds Smith Recycling. Le fiamme sono partite accidentalmente da un quadro elettrico.

Chiuso il fascicolo sul maxi incendio alla Ds Smith Recycling. Le fiamme sono partite accidentalmente da un quadro elettrico.

Non c’è traccia di dolo, la Procura chiede l’archiviazione sul maxi incendio che questa estate distrusse l’azienda di riciclo della carta Ds Smith Recycling, dietro il centro commerciale Mirum, alla Baraccola. Sul rogo, scoppiato nella notte tra il 19 e il 20 giugno scorso, la pm Irene Bilotta aveva aperto un fascicolo per incendio, contro ignoti, propedeutico a far eseguire tutti gli accertamenti possibili per capire se le fiamme erano state provocate intenzionalmente da qualcuno. Stando alle indagini svolte dalla guardia di finanza e dai carabinieri del Noe, il nucleo operativo ecologico, non ci sono stati elementi per risalire ad un incendio doloso. E’ rimasta in piedi la natura accidentale delle fiamme, partite da un quadro elettrico vicino al quale c’era imballato molto materiale facilmente incendiabile, per lo più carta e suoi derivati.

Anche dal punto di vista ambientale era stato escluso, dopo i rilievi dell’Arpam, il propagarsi di diossina pericolosa per la popolazione e la presenza di possibile amianto sul tetto dell’azienda andata in fumo. Il capannone della Ds Smith, in via Caduti del Lavoro, andò quasi interamente a fuoco, coinvolgendo anche i macchinari e facendo propagare nell’aria una densa nuvola nera di fumo che si propagò attorno a tutto il sito commerciale della zona, piena di attività aperte al pubblico. Molte, nei giorni successivi, avevano deciso anche di rimanere chiuse e lo stesso Comune aveva diramato una ordinanza di chiusura e di misure di sicurezza da adottare (mascherine facciali e finestre serrate negli uffici) attorno al perimetro rosso, più ravvicinato, con il luogo dove era divampato il vasto incendio.

Le fiamme si erano sprigionate attorno alle 23 del 19 giugno, partite dall’interno del capannone dove la carta presente aveva fatto da combustibile all’innesco. L’azienda era già chiusa a quell’ora e non c’erano macchinari accesi, nemmeno il compattatore che serviva a comprime la carta da riciclare. Il bilancio dei danni era stato serio: due capannoni andati distrutti e un terzo interdetto per rischio crolli. L’attività aziendale era stata trasferita a Marina di Montemarciano. Interessata anche una palazzina adibita ad abitazione e uffici. Tre famiglie erano state evacuate. L’incendio aveva intaccato due camion tenuti all’interno della Ds Smith e tre muletti andati distrutti. L’area era finita sotto sequestro giudiziario. I vigili del fuoco avevano lavorato ininterrottamente per giorni prima di sopire tutte le fiamme. Non erano stati trovati segni di effrazione all’esterno dell’azienda.