Boom di contagi, Ancona corre più di tutti Il problema sono scuola, trasporti e cluster

Le ospedalizzazioni sfiorano la soglia limite del 15%. Ma secondo l’Osservatorio, la provincia e la regione non rischiano il giallo immediato

Migration

di Pierfrancesco Curzi

Contagi Covid, Ancona e il suo territorio provinciale sono ormai un caso, ma per Natale e le feste nessun rischio di cambiare il colore della fascia. Se restrizioni saranno, con ogni probabilità le vedremo cadere sulla testa dei marchigiani a cavallo di Capodanno o a gennaio e a quel punto sarà una seconda parte di inverno durissima da superare. L’Osservatorio Epidemiologico regionale raccoglie e analizza quotidianamente i numeri della pandemia, ma sull’eventualità di un passaggio in giallo se non addirittura in arancione non sarà un provvedimento su base provinciale ma regionale. Il dato principale per attivare o meno restrizioni più ampie è quello legato alle ospedalizzazioni e queste, al momento, restano in zona protetta anche se in crescita.

Il dato complessivo delle ospedalizzazioni sta raggiungendo la soglia del 15%, sia nelle terapie intensive che nell’area cosiddetta ‘medica’ ossia le sub e non intensive. Al di sopra di quella soglia potrebbero scattare i primi provvedimenti tra cui il passaggio in zona gialla che però non avrà gli stessi effetti delle ondate precedenti. Analizzando le percentuali dal 4 al 15 dicembre si sono verificati nuovi ingressi in terapia intensiva nelle Marche passando da 25 a 36 posti letto pari al 14,8% dei 250 totali; discorso analogo per le aree non intensive, passate da 98 ricoveri del 3 dicembre scorso (pari al 10,1% dei 966 posti letto di settore attivati) ai 141 di ieri (14,6%). Lo scalino più ampio di crescita di ricoveri c’è stato tra il 10 e l’11 dicembre quando da 112 i letti occupati sono diventati 124. Resta però il fenomeno Ancona, soprattutto sul fronte dei contagi.

Ieri la provincia anconetana ha registrato quasi la metà del totale dei positivi, 283 su 674 (lasciando Pesaro a 100 e Macerata a 99), per un totale da inizio pandemia di 40.325 (Pesaro segue in graduatoria ben distante a quota 29.174 mentre sulle province del piceno Ancona vanta il triplo dei contagi). I dati scorporati sul tasso di incidenza comune per comune vede una dozzina di centri della provincia di Ancona ben al di sopra del valore cumulativo ogni 100mila abitanti su base regionale, ieri a 226,7 casi. Senigallia, al terzo posto tra i comuni delle Marche, è a quota 517 casi, ma poi abbiamo Castelplanio sopra quota 400, Ostra Vetere, Arcevia, Agugliano, Sirolo, Chiaravalle e Jesi sopra 300, Castelfidardo, Montemarciano, Camerano, Monte San Vito e Polverigi sopra la media regionale. Sono diverse le ragioni per spiegare come mai l’anconetano sia da mesi il territorio che presenta il numero maggiore di contagi. Secondo gli esperti i motivi principali sono la scuola e i trasporti oltre a una serie di cluster scoppiati in varie zone della provincia. Passando ai dati numerici quotidiani, i ricoveri negli ospedali sono 177 di cui 36 in terapia intensiva. Tra questi 9 sono a Torrette, 2 al Salesi e 1 a Jesi. Nelle aree non intensive preoccupa la crescita delle malattie infettive a Torrette, 34 ieri (+2), oltre ai 6 del Salesi, i 10 posti all’Inrca e altrettanti a Jesi e infine 2 a Senigallia. La provincia di Ancona ha il maggior numero di ricoveri Covid. Infine le vittime provocate dalla pandemia, 3 quelle registrate nell’ultima giornata: nella residenza Galantara, all’Inrca e una in casa; tra loro una 83enne di Osimo. Il bilancio sale ancora e raggiunge quota 3.179 di cui 1.015 risiedevano in provincia di Ancona.