Se la politica va in buca

Il punto

Ancona, 28 giugno 2015 - Cantava Francesco De Gregori nella sua celebre e celebrata «Leva calcistica della classe ‘68»: «...Ma Nino non aver paura a sbagliare un calcio di rigore, non è mica da questi particolari che si giudica un giocatore, un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasia». Parafrasando la canzone e spostandoci dal calcio alla pubblica amministrazione, ecco che si scopre che quest’ultima dai cittadini viene giudicata soprattutto per lo stato in cui tiene le sue strade. Considerando poi che non c’è città italiana che non sia devastata da buche e voragini che si aprono un po’ ovunque, spiegare il fenomeno dell’astensionismo e della sempre più marcata distanza tra politica e gente comune diventa un tantino più facile anche senza scomodare i grandi politologi.

Eppure, il ritornello non cambia mai, da nord a sud: da una parte i cittadini che gridano la loro esasperazione dopo auto distrutte e cadute più o meno accidentali, dall’altra i Comuni che alzano le braccia nascondendosi dietro il facile slogan di rito: «Non abbiamo soldi». In mezzo, invece, c’è una storia che arriva da Ancona e che conferma, se ancora ce ne fosse bisogno, che a volte la realtà supera ogni fantasia (no, non quella dei calciatori di De Gregori). Qui, infatti, il Comune capoluogo di regione da un giorno all’altro ha tirato fuori dal magico cilindro della pubblica amministrazione la soluzione più geniale, ironicamente parlando, per risolvere il problema: «Ci sono buche sulla strada? Bene, allora la chiudo al traffico di moto e scooter».

Ma sono i dettagli di questa folle operazione che ha letteralmente fatto rivoltare mezza città che vale la pena raccontare. Il primo: la strada vietata alle due ruote non è un vicolo del centro storico, ma la principale arteria cittadina, quella che taglia Ancona dal centro alla periferia. Il secondo: lo stop è stato dato un mese prima dell’inizio dei lavori che dovrebbero, ma il condizionale è d’obbligo, sistemare l’Asse Nord-Sud. Il terzo: il divieto a moto e scooter di transitare su quella strada è stato deciso in piena estate quando sono in tanti a utilizzarli per muoversi e non d’inverno quando magari le due ruote si tengono in garage. Può bastare? Bene, allora adesso giudicate voi la pubblica amministrazione.