Calenda strizza l’occhio alla Mancinelli "Ma cosa ci sta a fare dentro al Pd?"

Il leader nazionale di Azione ieri era al Ridotto del teatro delle Muse per presentare il suo ultimo libro "Amministratori e personaggi di rilievo come lei o Giorgio Gori non c’entrano nulla con quel partito"

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di Pierfrancesco Curzi

"Onestamente non so perché Valeria Mancinelli stia nel Pd, ma questo forse lei lo spiegherà a voi. Personaggi, amministratori di rilievo come lei e Giorgio Gori, davvero non capisco cosa ci facciano nel Pd". Carlo Calenda, leader di Azione, arriva in città e prima di presentare la sua ultima fatica letteraria strizza l’occhio alla sindaca di Ancona e le chiede indirettamente di fare il salto verso il Terzo Polo: "Non vivo ad Ancona, non conosco le sfumature, tuttavia i miei qui sul territorio, penso soprattutto a Tommaso Fagioli (coordinatore di Azione Marche e consigliere comunale di Ancona, ndr.), politico di primissimo ordine, mi dicono che Valeria Mancinelli ha governato bene. Azione l’ha appoggiata in consiglio comunale. Tra l’altro, se non ricordo male, alcuni anni fa ha vinto il premio come Miglior Sindaco del Mondo".

Ancona, politicamente, rappresenta uno dei famosi ‘laboratori’ da cui trarre spunto. Se Pd e Terzo Polo a livello nazionale si fanno opposizione stando all’opposizione, nel capoluogo dorico vanno d’amore e d’accordo e assieme ad altri movimenti e civiche hanno contribuito alle Primarie del centrosinistra che domenica scorsa hanno eletto Ida Simonella come candidata sindaco in vista delle comunali del 2023. Per Calenda tutto bene: "Certo, va benissimo – replica con verve prima della presentazione del suo libro ‘La libertà che non libera–Riscoprire il valore del limite’ al Ridotto delle Muse – Se c’è una persona valida con cui governare perché non appoggiarla, al di là del partito. Io non ho pregiudiziali, se si eccettua il Movimento 5 Stelle, ma non perché sono cattivo, ma perché governare con i grillini è impossibile. Noi siamo aperti al dialogo a patto che a concorrere siano persone perbene e politici competenti con cui dialogare. Ad Ancona Azione ha partecipato convintamente alle Primarie perché c’era un nome convincente". Calenda benedice la scelta di Azione nella dorica, pur non conoscendo a fondo la candidata Ida Simonella, e a maggio 2023, quando Ancona sarà l’unico capoluogo di regione al voto, si augura una vittoria. Azione sarà una forza determinante per il successo della coalizione del centrosinistra, forse più di altri partiti, compresa Italia Viva, federata in Italia e divisa ad Ancona.

A proposito di Italia Viva, ieri pomeriggio in prima fila c’era Ettore Rosato, vicepresidente della Camera. Assieme a lui, prima dell’incontro pubblico di Calenda, membri e simpatizzanti del partito si sono chiusi nella sede di Azione di corso Garibaldi (ironia della sorte la stessa sede che fino a pochi anni fa era di Forza Italia) per fare un breve punto programmatico sul territorio. Al primo piano dell’edificio, tra gli altri, abbiamo visto salire anche Sandro Zaffiri, ex Lega di Salvini scottato dall’esito delle Regionali di due anni fa e approdato dall’altra parte del guado. Carlo Calenda ha affrontato temi nazionali, dalle pensioni all’Ucraina, dal fisco alle gaffe del Ministro della Cultura Sangiuliano, passando per il presunto appoggio al governo Meloni e la sanità, ritenuta la vera emergenza del 2023. Ad assistere all’incontro delle Muse, in prima fila, Andrea Morandi, papabile candidato della destra, l’ex presidente di Confindustria Ancona, Claudio Schiavoni. Notati, tra il pubblico, il segretario del Pd locale Simone Pelosi.