Chiaravalle (Ancona), 12 dicembre 2023 – Al setaccio i locali chiaravallesi: raffica di sequestri multe e diffide. Tutto è iniziato all’inizio del mese con approfondimenti conclusisi nella giornata di ieri. In azione personale del commissariato jesino assieme alle unità cinofile antidroga di Ancona, personale medico del dipartimento di prevenzione/servizio igiene alimenti di origine animale e della polizia municipale del Comune di Chiaravalle, coordinati dal vice questore Paolo Arena.
Si è trattato di congiunti controlli amministrativi in due locali in particolare. Nel primo bar all’atto del sopralluogo, è stata rilevata la presenza di una piastra a induzione, alcune confezioni di pasta secca e cartellonistica indicante la possibilità di richiedere primi piatti pur non avendo il gestore la relativa autorizzazione trattandosi di bar e non ristorante. I cartelli relativi al monitoraggio degli infestanti inoltre non erano collocati in corrispondenza dei dispositivi atti a tale scopo. Lo spazio destinato a magazzino di prodotti alimentari confezionati e non deperibili risultava ingombro di vari materiali promiscui, anche non inerenti all’attività, che non permettevano un’adeguata pulizia e sanificazione.
I poliziotti e funzionari Ast hanno rilevato nel locale di somministrazione materiali utilizzati per la pulizia non adeguatamente stoccati in apposita area dedicata. Al momento del controllo, il titolare non era in grado di esibire il manuale di autocontrollo aziendale (haccp), poiché a suo dire lasciato all’interno di un furgone. Il titolare è stato così diffidato ad esibire il manuale nel giorno successivo e ad adempiere a tutte le prescrizioni impartite in riferimento alle irregolarità riscontrate. All’esito dei controlli è stato adottato un provvedimento di sospensione con divieto immediato relativo all’attività di preparazione alimenti cotti vista la carenza del requisito delle condizioni strutturali e delle attrezzature per assenza di spazi ed attrezzature adeguate. E’ stata elevata una sanzione amministrativa pecuniaria di mille euro.
Nel secondo bar all’atto del controllo, il deposito interrato destinato allo stoccaggio di bevande e alimenti confezionati si presentava in precarie condizioni strutturali per il distaccamento dell’intonaco delle pareti, per la presenza di scaffalature con ruggine, materiali promiscui non pertinenti all’attività nonché per mancata copertura dei motori relativi ai macchinari del locale laboratorio. Nel locale interrato, destinato a magazzino di prodotti alimentari, non erano presenti dispositivi di monitoraggio degli infestanti. Le attrezzature e i dispositivi impiegati per la pulizia e la sanificazione non risultavano essere stoccati in apposita area dedicata. È stata riscontrata la presenza di semilavorati, sia cotti che crudi, allo stato di congelamento in due pozzetti collocati nel locale interrato destinato allo stoccaggio alimenti. Dalla consultazione del manuale di autocontrollo aziendale, non è emersa una procedura riguardante l’abbattimento di semilavorati inoltre, era del tutto assente l’abbattitore. Considerato ciò, si è proceduto al sequestro amministrativo cautelare della merce contenuta nei pozzetti (pesce, pasta, carni varie) con affidamento in custodia alla proprietaria per la successiva distruzione essendo ipotizzabile il rischio per la salute degli avventori. È stato adottato un atto di prescrizione per implementare nel manuale di autocontrollo la procedura operativa atta a garantire che i prodotti alimentari che devono essere conservati a bassa temperatura, vengano raffreddati il più rapidamente possibile nell’ultima fase di preparazione e/o al termine del trattamento termico dotandosi di attrezzature adeguate per l’abbattimento rapido delle temperature. È stata elevata una sanzione amministrativa pecuniaria di 2mila euro e predisposta scheda di accertamento inadeguatezze e tempistica per la risoluzione delle non conformità minori. Da un attento sopralluogo dei locali, gli agenti operanti si sono accorti della presenza di una porta occultata da una paratia a mò di disimpegno. Tale porta, conduceva nel retro esercizio e a spazi privati non aventi a che fare con l’esercizio, consentendo, altresì, un’uscita secondaria dal locale in contrasto con i criteri della sorvegliabilità degli esercizi pubblici.
I locali all’interno dell’esercizio secondo la legge non devono mai essere intercomunicanti con abitazioni o con altri locali destinati a diverse attività allo scopo di evitare che persone ed eventuali traffici illeciti possano essere trasferiti dal pubblico esercizio a locali laterali, sottostanti o sovrastanti a quest’ultimo e di questo non facenti parte. Pertanto, a seguito di accertamenti ulteriori, è scattata la diffida al proprietario del locale a procedere ad opere di adeguamento con tempestiva chiusura di quella porta.