Contagio Hiv ad Ancona, tre test inchiodano Claudio Pinti

Incidente probatorio su due perizie

Il momento dell'arresto, nel riquadro Claudio Pinti nella foto diffusa dalla polizia

Il momento dell'arresto, nel riquadro Claudio Pinti nella foto diffusa dalla polizia

Ancona, 16 ottobre 2018 - E’ stato Claudio Pinti a trasmettere l’Hiv prima alla ex compagna deceduta, Giovanna Gorini, e poi all’ex fidanzata Romina che ha portato all’arresto dell’autotrasportatore di Montecarotto il 12 giugno scorso dopo una denuncia sporta dalla donna a maggio.

Ad evidenziarlo sono stati non uno ma tre test, ognuno con un proprio metodo scientifico certificato e comprovato, prendendo in esame analisi del sangue e cartelle cliniche. Tutti e tre hanno portato allo stesso esito: il virus è stato contratto dallo stesso ceppo di trasmissione. I risultati sono stati resi noti ieri durante l’incidente probatorio relativo alle perizie disposte dal gip Carlo Cimini e poi discusse in aula alla presenza degli avvocati delle parti offese e dell’imputato.

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«Al di là di ogni ragionevole dubbio – riporta la conclusione delle due esperte – questa perizia indica che i virus appartenenti allo stesso cluster hanno gradi di somiglianza tali da farli ritenere di avere una origine comune».

Dalle perizie emerge anche che la morte della Gorini (madre e sorella sono parti offese con gli avvocati Elena Martini e Cristina Bolognini) è stata dovuta alle complicazioni infettive di un linfoma non Hodgkin B, una patologia Aids definente. Ora si attende la chiusura delle indagini.