Ancona, 25 Comuni uniti per salvare l'entroterra

E' Fabriano il capoluogo della rivolta geopolitica della montagna

Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

Il sindaco di Fabriano Gabriele Santarelli

Fabriano (Ancona), 20 gennaio 2020 - Venticinque comuni di tre province diverse (Ancona, Pesaro e Macerata) fanno cartello, istituendo gli "Stati generali dell'entroterra". Mai come stavolta il fronte delle aree interne marcia compatto e fa blocco istituzionale per difendere un territorio orograficamente affine che va ben oltre le singole località, sconfinando in un progetto interprovinciale. E' Fabriano il capoluogo della rivolta geopolitica della montagna, tanto che nel pomeriggio di oggi, lunedì, in Comunea Fabriano sotto il coordinamento del primo cittadino Gabriele Santarelli si è tenuta la riunione d'esordio per dare vita all'inedito cartello. Dove porterà l'azione congiunta ancora non è dato sapere, ma, per dirla proprio con le parole di Santarelli, "di fronte abbiamo un ventaglio infinito di possibilità e modi per pesare di più nelle politiche regionali".

E' stato solo il conclave preliminare tra amministratori di singoli comuni diversi, ma animati come non mai dall'idea tra il romantico e il visionario di abbattere gli steccati municipali, perché, evidenzia Santarelli, "l'obiettivo é di unire i territori, visto che quando ci si incontra tra sindaci non esistono differenze dettate dagli schieramenti politici perché tutti abbiamo a cuore il bene delle nostre comunità con cui ci rapportiamo in modo diretto e quotidiano". Prossimo step tra circa un mese, "con un appuntamento allargato anche ad altri soggetti oltre ai sindaci dei comuni dell'entroterra". Intanto al primo incontro non hanno voluto mancare Arcevia, Camerino, Castelraimondo, Cerreto d'Esi, Esanatoglia, Fabriano, Fiuminata, Frontone, Gagliole, Genga, Matelica, Mergo, Muccia, Pioraco, Rosora, Sassoferrato, Sefro, Serra San Quirico, Serra Sant'Abbondio, Poggio San Vicino, Cupramontana, Pergola, Cagli, Staffolo e San Severino Marche.

La scintilla é scoccata dopo le polemiche nell'ultimo consiglio comunale di Fabriano monotematico sugli affanni dell'ospedale Profili, disertato dalla Regione. Un'assenza rumorosa che ha indotto gli amministratori locali a velocizzare l'iter per un'azione collegiale di tutela proprio della sanità montana, per la quale c'è chi spinge in favore del percorso, comunque piuttosto complicato, per sollecitare la Regione ad introdurre un nuovo distretto sanitario tutto dedicato all'entroterra, in luogo dell'attuale abbinamento di Fabriano con Jesi e Senigallia.

In questo senso si muove anche il centro sociale Fabbri che ha raccolto 1.500 firme contro i tagli alla sanità ed ora propone una manifestazione di protesta ad Ancona.