Crisi e pandemia: raffica di negozi chiusi

Tre attività costrette a gettare la spugna a iniziare dai due brand che avevano fatto ripartire i "Magazzini Latini" in pieno centro

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I marchi Bata e Blukids abbandonano Fabriano chiudendo i battenti nella sede di Corso della Repubblica degli ex Magazzini Latini, riaperta soli due anni fa. E ad appena una decina di metri abbassa definitivamente la serranda l’attività di cosmetici ‘Cipria professional make up’, come non è escluso che a breve anche altri commercianti dicano basta. Il mix tra la crisi del distretto territoriale e quella generata dagli effetti della pandemia rischia di mettere in ginocchio il centro storico, dove proprio in queste ore si sta procedendo alle tre chiusure, praticamente in simultanea.

"La nostra é stata soprattutto un’operazione sentimentale, ma poi si devono fare i conti con la realtà e i numeri dei bilanci", spiega Sergio Latini, proprietario dell’immobile degli ex magazzini (storico riferimento del commercio cittadino nella seconda metà del secolo scorso), che aveva riaperto il maxi stabile attraverso la gestione diretta dei negozi da parte della sua famiglia. "Purtroppo non è andata secondo gli auspici ed è il momento di compiere altre scelte", aggiunge Latini, anticipando come sia ormai in dirittura d’arrivo la trattativa con un commerciante fabrianese dell’abbigliamento che sposterà la sua attività dall’abituale sede sempre nell’area centrale proprio al pianterreno degli ex magazzini, sfruttando un ampio spazio di oltre 300 mq e quindi prendendo il posto di Bata e Blukids che lasceranno la città. Insomma, il locale verrà riattivato probabilmente nello spazio di poche settimane, ma i due noti brand salutano Fabriano, appena 23 mesi dopo il loro arrivo. "L’altro negozio di famiglia sempre in centro Tally Weijl? Attualmente resta operativo, ma stiamo valutando e riflettendo sul da farsi per il futuro", osserva Latini, rimarcando le grandi difficoltà di un settore davvero a disagio, come conferma la resa dell’attiguo negozio di cosmetici. "Il Covid non ha fermato il pagamento di imposte e costi degli affitti", sottolinea Alessio Luciani, che dopo due anni dietro il bancone della rivendita di cosmetici ‘Cipria make up’ insieme a una socia, ha deciso di fermarsi in via definitiva. Proprio Luciani nei mesi scorsi era diventato una sorta di simbolo cittadino del tentativo di resistenza del commercio locale alle conseguenze economiche dell’epidemia, dopo l’intervista rilasciata al Carlino ad inizio marzo quando in un’intera giornata aveva battuto soltanto uno scontrino. Concluso il lockdown si è comunque cercato di ripartire, ma con incassi limitati per "fare fronte alle tante spese di sempre".

Alessandro Di Marco